Gli operatori telefonici non possono cambiare il contratto come vogliono. A stabilirlo è l’Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni), che per la prima volta ha affermato questo principio in tre delibere pubblicate mercoledì. Sanzionati per 2 milioni di euro in totale i tre principali gruppi telefonici: Tim, Vodafone e Wind3. La ragione di questo provvedimento è l’inserimento nei contratti dell’opzione che fa scattare un addebito anticipato in caso di mancata ricarica prima dell’esaurimento del credito.
L’Autorità ha sottolineato però che l’aspetto più importante è il principio di base affermato, che riguarderà le future modifiche contrattuali. Principio che si è potuto stabilire grazie a una sentenza del Consiglio di Stato (8024 del 2019), che per la prima volta limitava il diritto di variazione in capo all’operatore. I provvedimenti dell’Agcom sono la prima vittoria dell’authority e delle associazioni dei consumatori in un lungo scontro a distanza con gli operatori telefonici. L'argomento è al centro della nuova puntata de Lo spazio che sa, in collaborazione con U.di.Con Emilia Romagna condotta questa settimana dalla consulente Daniela Loverso


