Dalla piena dello scorso ottobre, qui, non è stata più ripristinata la grande copertura in acciaio che isolava lo scarico del collettore di Levante, che in quel punto si immette nel canale Minutara. A peggiorare la situazione, anche le barriere protettive che garantivano la sicurezza dell’area sono state rimosse e mai reinstallate, lasciando il nodo completamente esposto.
Interventi recenti e nuovi scarichi appesantiscono ulteriormente il nodo
Negli ultimi mesi, in concomitanza con i lavori di allestimento della Festa provinciale dell’Unità, il Comune ha realizzato in tempi rapidi nuovi collegamenti per lo smaltimento delle acque reflue. Secondo quanto confermato dagli organizzatori, questi scarichi raccolgono principalmente le acque provenienti dalle cucine della festa. Le opere, pensate anche per un utilizzo futuro dell’area, mirano a potenziare una capacità di scarico che in passato era adeguata solo per eventi di minore impatto, come il luna park.Per la prima volta, dunque, il piazzale ospita un flusso massiccio di acque reflue che vengono convogliate direttamente in un nodo già critico per la tenuta idraulica della città.
Gli allagamenti dell'ottobre 2024
Nel video le immagini di quanto accadde nell’ottobre 2024, quando un violento temporale riempì le confluenze del canale Minutara, che scorre sotto l’omonima via e riemerge a cielo aperto nei pressi della questura, e del palazzetto dello sport. A pochi metri dalla Questura da un lato e dal piazzale comunale a fianco del palasport che ospita l'isola ecologica e manifestazioni come il luna park.In quel punto, le acque del canale che scorrono a cielo aperto, si uniscono a quelle fognarie e reflue del collettore di Levante, che raccoglie gran parte degli scarichi della città. Il sovraccarico di acqua, in concomitanza con il temporale impedì il normale deflusso delle acqua reflue del collettore di levante (a sua volta negli anni sempre più caricato di scarichi e messo a dura prova nonostante i lavori di potenziamento), provocando il rigurgito delle acque verso Modena Est e la zona Musicisti, con allagamenti diffusi in parcheggi interrati, appartamenti e locali a piano terra.
Ad oggi, non è chiaro se e quanto le nuove immissioni possano aggravare ulteriormente la situazione. Quel che è certo è che il nodo idraulico non preoccupa solo per la sua capacità di smaltimento delle acque meteoriche e reflue, ma anche per l’esposizione delle sue strutture. Lo scarico è completamente a cielo aperto, le transenne di cantiere – seppur provvisorie – che garantivano una minima protezione da accidentali cadute sono state divelte, e la copertura in acciaio rimossa nell'ottobre scorso in concomitanza della piena del canale Minutara, non è mai stata riposizionata.
Il punto in questione è quel nodo a cielo aperto si trova a pochi metri dalla pista ciclopedonale di via Divisione Acqui, una zona molto frequentata, soprattutto in questi giorni di festa provinciale dell'Unità. Ogni sera, migliaia di persone transitano accanto a un’area che, oltre a rappresentare un potenziale rischio idraulico, costituisce un potenziale pericolo per l’incolumità fisica dei cittadini.