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Domani, sabato 4 dicembre, alle 19 al Centro di Ricerca Musicale/Teatro San Leonardo è di scena l’ensemble Apartment House (Gordon MacKay e Mira Benjamin al violino, Bridget Carey alla viola e Anton Lukoszevieze al violoncello, al computer e all’iPad), che eseguirà musiche di Jim O’Rourke, Julius Eastman, John Lely, Luiz Henrique Yudo, Julius Aglinskas.
«Ho creato Apartment House semplicemente per poter suonare la musica che volevo suonare, proprio come fanno i gruppi rock, pop o di improvvisazione. Molti ensemble di musica contemporanea, invece, sono istituzionalizzati o sono dei collettivi, e hanno molti diversi motivi per suonare quello che suonano. Ma io desideravo decidere tutto da solo, trovare i migliori musicisti con cui lavorare ed eseguire le musiche dei compositori che amo – un’idea molto semplice, in realtà - spiega Anton Lukoszevieze -.
Il programma che presentiamo raccoglie lavori molto diversi che rispecchiano le attività più recenti di Apartment House, ma anche rimandi a concerti e incisioni più lontane nel tempo. Negli ultimi anni abbiamo intrecciato una stretta relazione con l’etichetta britannica Another Timbre, che ha prodotto molti nostri album e altri ne produrrà in futuro, tra i quali uno dedicato alla musica di John Lely. I brani del concerto di domani riflettono il nostro continuo impegno nella musica sperimentale. Spesso mi piace indagare figure di compositori dimenticati, come Julius Eastman. John Lely, Luiz Henrique Yudo e Julius Aglinskas sono tutti compositori di grande personalità, che lavorano all’interno di aree estetiche ristrette ma altamente focalizzate. Infine, Jim O’Rourke, un uomo che si trova a suo agio nel fare le cose più diverse, mentre persegue il proprio cammino nel mondo musicale. Avevo provato a contattarlo nel corso del 2019, scrivendogli quanto ammiravo il suo lavoro e chiedendogli se avrei potuto suonare qualcosa di suo. Tutti mi avevano avvisato che non avrebbe mai risposto. Dieci minuti dopo rispose, dicendo che conosceva bene Apartment House, avendo comprato diversi nostri album. Di lui eseguiremo uno dei primi lavori, String quartet and oscillators, e il recente Best that you do this for me».
Stefano Soranna
Redazione Pressa
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