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Grazie alle ambascerie di Katja Lytting, cantante di fama internazionale che debuttò vincendo il “Philadelphia Opera Company Luciano Pavarotti Voice Competition” e, nella stessa città interpretò il ruolo di Federica in Luisa Miller, accanto a Big Luciano, si è tenuto ieri al Conservatorio “Vecchi Tonelli” un interessante incontro con il Maestro Aldo Ceccato, tra i maggiori direttori d’orchestra del secondo Novecento. L’occasione è stata la presentazione del volume da lui redatto “Breve storia della direzione d’orchestra. Ieri, oggi...e domani?“. In dialogo con Luca Benatti, giovane direttore ed ex allievo del Vecchi Tonelli, il testo ripercorre la figura del direttore d’orchestra dalla sua nascita fino a quello che potrebbe essere l’incerto futuro, considerati c erti esperimenti d’intelligenza artificiale... Il Maestro Ceccato, allievo di Sergiu Celibidache all’Accademia Chigiana di Siena e, tra l’altro, Generalmusikdirektor per nove anni dell’Orchestra Filarmonica di Stato di Amburgo, ha intrattenuto i presenti con gustosi aneddoti e riflessioni sulla musica e il modo in cui è fruita e vissuta oggi.
La sua attenzione si è rivolta specificatamente ai giovani musicisti e a quella serietà professionale, a quel lavoro lento e paziente d’artigianato che, a suo dire, sta svanendo nel nome di un successo da conquistare subito.
“La nostra è l’epoca della velocità, che è sinonimo di superficialità. Si bada più all’aspetto esteriore che alla profondità di pensiero e tutti si è ammalati di protagonismo. Ne deriva che il fascino del direttore d’orchestra, contagia ogni musicista. Tutti vogliono salire sul podio, anche se la preparazione teorica è superficiale e quella pratica si basa sull’improvvisazione, sull’estetismo gestuale. Nascono più direttori che funghi! Ma la direzione d’orchestra è un’arte molto delicata e difficile: per interpretare la partitura, si usa lo strumento “orchestra”, che è costituito da tanti professori, ognuno con un talento e una sensibilità personale, che si deve amalgamare con le altre per raggiungere un obiettivo comune, quello del direttore d’orchestra.
Occorre saper leggere agevolmente la partitura al pianoforte, avere solide basi di analisi compositiva, di orchestrazione e conoscere gli strumenti, la loro tecnica, specialmente degli archi, che rappresentano l’asse portante dell’orchestra. Questo è il punto di partenza sul quale si deve inserire la personale emotività e talento. Non basta agitare i capelli e battere il tempo con eleganza!”.
Con aneddoti di vita privata, il Maestro ha poi dipinto alcuni tra i più grandi direttori d’orchestra che ha conosciuto, da Toscanini a Victor de Sabata, a Claudio Abbado, con il quale viaggiava in treno con destinazioni Vienna e Amburgo. Alla fine di un’ora, volata via in un attimo, il pubblico ha applaudito calorosamente il Maestro che ha ringraziato con un “arrivederci”. A qualche studente sono brillati gli occhi: il Vecchi Tonelli rivedrà il Maestro Aldo Ceccato per una masterclass sulla direzione d’orchestra?
Massimo Carpegna