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Modena Musica Sacra: chiesa del Voto si è colorata di arte e bellezza

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I numeri e gli apprezzamenti di sabato sera suggerirebbero facilmente dal vocabolario la parola 'rivincita' nei confronti della Diocesi di Modena


Modena Musica Sacra: chiesa del Voto si è colorata di arte e bellezza
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Una chiesa gremita, quella del Voto a Modena, per il concerto dell’Associazione Modena Musica Sacra insieme al l’orchestra dei Musici di Parma tenutosi due giorni fa nel cuore del centro storico modenese. Una fila di attesa interminabile ancora prima che venissero aperte le porte del piccolo gioiello quale è la chiesa del Voto, tutti impazienti di ascoltare il Requiem di W.A. Mozart, certamente una delle opere più belle e suggestive che la musica sacra e la lirica conoscano. Va da sé, però, che essa deve altresì saper essere interpretata, e proprio questo è ciò che è avvenuto sabato sera grazie a Modena Musica Sacra che, insieme appunto ai Musici di Parma, ha dato vita ad un concerto sublime, capace di scaldare le corde del cuore già dalle prime note.

 
Dopo pochi istanti dall’apertura delle porte, la chiesa si è rapidissimamente riempita, confinando le moltissime persone accorse anche da fuori provincia in ogni pertugio possibile della struttura, pur di poter assistere ed ascoltare l’opera.
Presente, in rappresentanza di tutta la giunta comunale che ha da pochi giorni deciso all’unanimità di affidare la gestione delle attività culturali e musicali della chiesa del Voto proprio all’Associazione Modena Musica Sacra, l’assessore Anna Maria Vandelli.



Come ospite d’onore era presente in chiesa, con grande commozione di tanti modenesi e con evidente gaudio di tutta la rappresentanza artistico-canora, Raina Kabaivanska, ovvero una delle cantanti liriche più importanti del nostro tempo, una vera e propria icona dell’opera.


Dopo i saluti e gli omaggi del presidente dell’Associazione Modena Musica Sacra, Roberta Vaschieri, ha preso la parola il Maestro Daniele Bononcini, che ringraziando tutti i presenti e dando il benvenuto, ha voluto spendere qualche breve parola sulla chiesa del Voto, dal punto di vista storico e religioso, ricordando che essa prende il nome dal voto fatto nel 1630 dal Comune modenese e dal duca Francesco I d’Este quando la città fu devastata dalla terribile peste, invitando poi tutti ad omaggiare, insieme al coro e rivolti verso il dipinto sopra all’altare maggiore, la padrona di casa: la Madonna, con il canto del Sub tuum præsidium.

Il concerto si è poi letteralmente aperto con il canto dell’Ave Verum, interpretato dal coro e dall’orchestra, seguito poi dal Laudate Dominum, interpretato mirabilmente dal soprano, la bellissima ed elegantissima Maria Francesca Rossi, una delle voci liriche più belle e più emozionanti che si possano ascoltare. 
A seguire, è iniziato il Requiem, con l’ingresso di tutti i soli, accompagnati da coro e orchestra. Da lì, il bellissimo Introito, il Kyrie, la potentissima sequenza del Dies iræ, con una realizzazione davvero da brividi, e tutte le altre parti della meravigliosa opera di Mozart, conclusasi con il Lux æterna del Communio.
Al termine, uno scroscio di applausi incessante, una vera e propria standing ovation ha invaso la chiesa, con tutte le persone in piedi, commosse e veramente incredule davanti a sì tanta arte — merce rara per i tempi che corrono, specie in ambito religioso-artistico. 

Richiesto il bis a gran voce dal pubblico, il Maestro Bononcini ha diretto nuovamente la sequenza del Dies iræ, con la stessa energia e lo stesso entusiasmo interpretativo e canoro della prima. 
Tante le foto, gli omaggi, i complimenti e i sentimenti di vera e propria riconoscenza nonché stima che i presenti hanno voluto far arrivare personalmente al coro, ai soli, all’orchestra tutta e al Maestro Bononcini, al quale — è stato facile notarlo — va l’affetto   e l’evidente solidarietà di molti soprattutto dopo i recenti fatti che hanno visto Modena Musica Sacra allontanata dalla Cappella del Duomo di Modena con licenziamento in tronco del Maestro Bononcini. 
I numeri e gli apprezzamenti di sabato sera suggerirebbero facilmente dal vocabolario la parola “rivincita” nei confronti della Diocesi di Modena che ha deciso di mettere la parola fine ad una così importante opera di arricchimento spirituale, culturale e religioso all’interno del Duomo; crediamo, tuttavia, che sarebbe fin troppo facile.
Chiunque ha potuto rendersi conto — qualora vi fosse bisogno di conferma — del valore inestimabile di questa associazione e di ciò che essa riesce a muovere, a toccare, a far provare e quindi, per logica conseguenza, di ciò che si è andato a perdere.
Come è possibile potersi (o volersi) privare di qualcosa di così bello, non è in effetti facile spiegarlo. Forse non ce lo spiegheremo mai, anzi. 
Ciò che è certo è che si è perso tanto perché, oltre a dei professionisti, Modena Musica Sacra è qualcosa capace di sacralizzare ciò che ormai il mondo e, purtroppo, in parte anche la Chiesa, ha secolarizzato. 

Il trasporto davvero trascendente di sabato sera, con lo stesso concerto ripetuto anche ieri a Parma, nella Chiesa di San Francesco del Prato, anche qui con più di 400 persone presenti, è qualcosa di unico e certamente rincuorante in tempi bui in cui l’Arte, quella vera, è sopraffatta da tante chimeriche imitazioni, e la sacralità, così come nella sua accezione di senso del sacro, è violentata dal chiasso e dal profano tout court.
Viva Modena Musica Sacra! Viva l’orchestra dei Musici di Parma, che insieme hanno saputo donare due giorni all’insegna della Bellezza e dalla riscoperta di ciò che è veramente bello perché veramente vero e veramente puro.
Speriamo che questo possa essere stato solo l’inizio di una lunga serie di eventi sul territorio modenese ed oltre.  
Cristiano Lugli

Redazione Pressa
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