Musicacantoparola: quartetto d'archi per chiudere il 2024
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Musicacantoparola: quartetto d'archi per chiudere il 2024

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Domenica 8 dicembre al Teatro Fondazione Collegio San Carlo il quartetto d'archi Novo (Danimarca) spazia dal classicismo al contemporaneo


Musicacantoparola: quartetto d'archi per chiudere il 2024
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Con il settimo concerto della Stagione, MusicaCantoParola porta a conclusione il suo intenso e creativo 2024, domenica 8 dicembre presso il Teatro Fondazione Collegio San Carlo.
Alle ore 16.30 il direttore d’orchestra e musicologo Alessandro Maria Carnelli presenterà in dialogo con Luca Benatti, curatore artistico di GMI Modena, il suo ultimo libro: Niente di moderno. Squarci sul giovane Schönberg a Vienna 1874-1908. Un viaggio agli albori del Novecento, nel luogo e nel momento che hanno segnato un passaggio importantissimo per la storia della musica occidentale. Ingresso libero
A seguire, alle 17.30 il concerto del Novo String Quartet. Dalla Danimarca, i giovani vincitori del Concorso internazionale di Ginevra 2023 si stanno rapidamente affermando sui palcoscenici di tutto il mondo, dalla Cina agli Stati Uniti.
La freschezza e l’equilibrio nell’affrontare il grande repertorio classico per Quartetto si uniscono a scelte davvero originali alla scoperta di autori e lavori meno frequentati. In questo programma il Beethoven “giovane” dell’opera 18 è abbinato ad uno dei nomi più importanti della musica danese a cavallo tra Otto e Novecento, Carl Nielsen, e ad una delle giovani compositrici statunitensi più acclamate ed eseguite degli ultimi anni, il premio Pulitzer Caroline Shaw. Il Quartetto Novo restituisce, quindi, tre ritratti dell'artista 'da giovane': il classicismo di Beethoven che eredita la lezione di Haydn e Mozart; il sentire post-romantico mescolato alle prime inquietudini del Novecento dello scandinavo Carl Nielsen; l'acclamata statunitense Caroline Shaw, della quale ospitiamo per la prima volta a Modena l'esecuzione pubblica di un'intera opera strumentale.
Caroline Shaw è una musicista che si muove tra ruoli, generi e mezzi, cercando di “immaginare un mondo sonoro mai sentito prima ma che è sempre esistito”. Lavora spesso in collaborazione con altri artisti, come produttrice, compositrice, violinista e cantante. Shaw ha ricevuto il Premio Pulitzer per la musica, un dottorato onorario da Yale e quattro Grammy.

“Ho sempre amato disegnare le architetture incontrate durante i viaggi, e alcune delle mie realizzazioni intorno alla composizione musicale si sono verificate per caso durante la pratica del disegno, nel corso degli anni. Mentre scrivevo un quartetto d'archi per commemorare il 75° anniversario di Dumbarton Oaks (residenza situata nei pressi di Washington DC e importante sede di mecenatismo culturale. ndr), sono tornata a idee essenziali di spazio e proporzione, alle sfide che comporta il tentativo di rappresentarle sulla carta. Il titolo, Plan & Elevation, si riferisce a due modi standard di rappresentare l'architettura - essenzialmente una prospettiva ortografica, o “a volo d'uccello” (“planimetria”), e una vista laterale (“alzato”) che porta con sé maggiori dettagli ornamentali. Questo binomio è anche una dolce metafora del percorso che si compie in qualsiasi impresa: spesso il viaggio e i risultati effettivi sono molto diversi (e forse più elevati) rispetto al progetto iniziale. Ho avuto la fortuna di essere stato il primo music fellow di Dumbarton Oaks nel 2014-2015. Plan & Elevation esamina diverse parti del bellissimo parco della tenuta e la mia esperienza personale in quegli spazi particolari. Ogni movimento si basa su una semplice linea di basso che sostiene un diverso concetto o carattere musicale. “The Ellipse” considera la nozione di ripetizione infinita. Si può camminare intorno al sentiero di pietra, sotto i carpini tagliati, come ho fatto spesso per liberare la mente mentre scrivevo. Il secondo movimento, “The Cutting Garden”, è una divertente frammentazione di vari quartetti per archi (principalmente Ravel, Mozart K. 387 e i miei Entr'acte, Valencia e Punctum), che fa riferimento alla varietà di fiori coltivati lì prima di essere recisi e diventare da esposizione. “The Herbaceous Border” è inizialmente sobrio e rigoroso, come la fredda geometria dei giardini francesi con le loro chiare linee ortogonali (se viste dal punto più alto), prima di costruire l'opposto dell'ordine: il caos. Il quarto movimento, “The Orangery”, evoca le ombre sottili e fratturate di quella stanza, mentre la luce cerca di sbirciare tra le foglie della vite di fico che invecchia. Concludiamo con il mio punto preferito del giardino, “Il faggio”. È forte, semplice, antico, elegante e tranquillo; non ha bisogno di presentazioni”.

Alessandro Maria Carnelli è direttore d’orchestra e musicologo. Ha tenuto concerti in sale come il Musikverein di Vienna e, a Milano, Sala Verdi, Teatro Dal Verme, Triennale, Palazzina Liberty. Suoi concerti sono stati trasmessi da Sky Classica. Dal 2015 è attivo con l’Orchestra da Camera di Mantova. Ha lavorato su un repertorio dal Seicento a prime esecuzioni assolute, con particolare attenzione a Vienna (da Haydn a Mahler, Schönberg e Berg), spesso proponendo programmi tematici e progetti in cui la musica interagisce con altre forme d’espressione. Il suo disco Mahler. The Wunderhorn World è Premio speciale al Premio Abbiati del disco 2024, Cinque stelle su Suonare News (Angelo Foletto) e definito ‘un’opera d’arte’ e ‘splendido’ da Luca Ciammarughi (Radio Classica). Con Cristina Corrieri ha creato l’Ensemble Progetto Pierrot con cui ha presentato in Italia e Germania Pierrot lunaire di Schönberg, come progetto multimediale in collaborazione con IED Istituto Europeo di Design (Triennale di Milano), in forma scenica con l’attrice Cristina Liparoto e come spettacolo di teatro d’ombre insieme alla compagnia torinese Controluce. Ha pubblicato Il labirinto e l’intrico dei viottoli – Verklärte Nacht di Arnold Schönberg (Editore XY.IT), definito “ammirevole” (Quirino Principe, Il Sole 24Ore) e “bellissimo” (Amadeus), edizione tedesca Labyrinth und Irrwege (Impronta Edition). È di prossima pubblicazione un’edizione ampliata. Ha curato Amata e lontana. Sguardi sulla musica dei compositori di lingua tedesca, con contributi di Alexander Lonquich, Roberto Prosseda e altre figure di spicco del mondo musicale.

Tra i giovani ensemble più richiesti in Danimarca, il Novo Quartet ha già ottenuto riconoscimenti in numerosi prestigiosi concorsi internazionali dopo soli cinque anni di vita. Recentemente il Quartetto ha vinto sia il Primo Premio sia altri quattro premi al Concorso Internazionale di Ginevra (2023). Inoltre, è stato selezionato dalla Fondazione Danese per le Arti per il programma “The Young Artistic Elite” 2024 – 2026. All’inizio dell’anno il Novo Quartet ha ricevuto il Primo Premio e il Premio del Pubblico al Concorso Internazionale per quartetto d’archi “Irene Steels – Wilsing” di Heidelberg e il secondo premio al Concorso Internazionale di Musica da Camera “Carl Nielsen” di Copenhagen. Il punto di partenza per acquisire familiarità con l’arte della Musica da Camera è stato per l’ensemble la guida di Tim Frederiksen presso l’Accademia Reale Danese di Musica. Dopo quattro anni con Frederiksen come mentore, il Novo Quartet ha compiuto il passo successivo studiando all’Università di Musica e Arti dello Spettacolo di Vienna presso la prestigiosa Accademia Europea di Musica da Camera. Inoltre, il quartetto ha potuto beneficiare della guida di artisti importanti come i membri dell’Alban Berg Quartet, dell’Artemis Quartet, del Quatuor Ébène, del Jerusalem Quartet, del Quatuor Modigliani e del Danish String Quartet. Il Quartetto è attivo sui palcoscenici danesi e internazionali, dalla Cina agli Stati Uniti, dalla Svizzera alla Groenlandia. Ha partecipato a numerosi programmi radiofonici e collaborato con artisti acclamati come i pianisti Alexander Lonquich e Per Tengstrand, il violoncellista Andreas Brantelid, il cornista Felix Klieser, nonché con una serie di ensemble tra cui i Dreamers’ Circus, il Quatuor Modigliani e lo Jerusalem Quartet.
Lo spirito giovane e l’approccio creativo del Novo Quartet hanno dato vita ad una vasta gamma di progetti. Oltre ad esibirsi in concerto, hanno creato un loro festival, “Across Chamber Music Series”, con l’obiettivo di fare musica abbattendo le barriere tra i generi e collaborando con altri giovani cameristi. Spinti da una profonda curiosità verso il processo che dà vita alla creazione musicale, hanno avviato collaborazioni con alcuni compositori danesi contemporanei. Una di queste collaborazioni, quella con la compositrice Mette Nielsen, ha avuto come risultato la realizzazione del loro album di debutto, intitolato “Frozen Moments” e pubblicato nell’estate del 2023. Sebbene la musica classica rimanga il suo principale campo d’azione, il Novo Quartet ha anche realizzato entusiasmanti collaborazioni con musicisti jazz e pop. La recente collaborazione con il marchio di moda UNIQLO sottolinea il loro impegno nell’esplorare intersezioni innovative e inaspettate tra musica e altre forme d’arte. La caratteristica che rende speciale il Novo Quartet è il forte legame di amicizia tra i componenti dell’ensemble: il rispetto reciproco, la cura gli uni per gli altri e una sana dose di umorismo non solo definiscono in maniera perfetta l’alchimia personale che c’è tra i membri del quartetto, ma modellano anche la loro identità musicale e la presenza scenica. Il forte legame musicale e personale tra loro traspare nelle esibizioni, caratterizzate da unità e da una profonda risonanza emotiva con la musica che eseguono.

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 


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