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Il volume manoscritto “Campione de’ Beni Stabili dell’Augusta Abbazia di Nonantola, e Seminario – Descritto e delineato da me Andrea Martinelli Pubblico Agrimensor Modonese” risalente al 15 novembre 1665, è stato restituito questa mattina presso la cripta dell’Abbazia di Nonantola dal Comandante del Nucleo carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Bologna, Giuseppe De Gori, all’arcivescovo di Modena, monsignor Erio Castellucci, alla presenza del comandante della Legione carabinieri Emilia Romagna, Davide Angrisani, del comandante provinciale Marco Pucciatti, del sindaco di Nonantola, Federica Nannetti, del direttore della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Emilia Romagna, Paola De Montis, e del canonico priore dell’Abbazia di Nonantola, don Alberto Zironi.
L’antico testo, raccolto in una copertina in cuoio a portafoglio e legacci, composto da 202 pagine in carta, delle dimensioni di cm 45 x 36, già censito nel 1682 tra i beni di proprietà dell’Abbazia e del Seminario di Nonantola, era stato illecitamente trafugato in epoca e con modalità imprecisate dall’archivio della citata Abbazia e recuperato a Modena il 5 agosto 2020 dal Nucleo TPC di Bologna.
L’attività di indagine è stata sviluppata dai carabinieri dopo essere venuti a conoscenza da parte dell’Ufficio per i Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola della vendita, su una piattaforma commerciale digitale, di un testo inerente all’amministrazione dei beni dell’Abbazia di Nonantola risalente al XVII secolo.
Nonostante la descrizione e l’immagine del bene non fossero registrate nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal comando dei Militari della Tutela patrimonio, gli accertamenti condotti hanno permesso di appurare che l’importante manoscritto non era altro che il libro Campione o Catastro, contenente l’elenco puntuale dei possedimenti dell’Abbazia e del Seminario di Nonantola, un testo corredato da numerose tavole, commissionato all’agrimensore di Modena Andrea Martinelli il 15 novembre 1665, risultato registrato nell’inventario dell’Abbazia del 1682 e di cui si erano perse le tracce almeno prima degli anni ’80.
Per l’esito positivo della vicenda sono risultate fondamentali le ricerche storiche condotte dal Direttore dell’Archivio Storico Abbaziale e della Biblioteca Abbaziale di Nonantola, don Riccardo Fangarezzi, che hanno portato al reperimento della registrazione del volume negli antichi inventari seicenteschi, insieme alla verifiche condotte dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Emilia Romagna di Bologna.
Gli accertamenti condotti hanno così permesso di confermare che il manoscritto, già nelle mani di un collezionista bolognese, era stato acquistato nel 2017 da un compratore ritenuto in buona fede, che poi ne aveva commissionato l’ulteriore vendita attraverso i canali e-commerce. La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, dopo il recupero del bene operato dai carabinieri del TPC di Bologna per impedire la sua ulteriore commercializzazione e dispersione, a conclusione delle indagini, ha disposto il dissequestro del prezioso manoscritto, che rappresenta certamente un importantissimo documento utile per la ricostruzione dei fatti storici e del patrimonio dell’Abbazia di Nonantola, dando la possibilità allo stesso ente ecclesiastico di poterlo finalmente restituire alla collettività.
Redazione Pressa
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