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'Lo stop dell’Antitrust segnala l’esistenza di un ostacolo e rafforza il dissenso sul metodo adottato dai 6 sindaci, tutti sostanzialmente privi di competenza, nonché di esperienza, che hanno agito chiudendosi in una stanza e continuano a non voler sentire ragioni, su cui riflettere. E’ emerso con chiarezza, dagli incontri con il CdA di Aimag, che la proposta è data, non è discutibile, né modificabile'. A intervenire sulla delibera dell'Antitrust che mette in discussione l'intera operazione di acquisizione di Aimag da parte di Hera è il consigliere di Mirandola Giorgio Siena.
'I Consigli comunali, nelle loro maggioranze di centro destra come di centro sinistra, dai relativi sindaci ricevono il comando al voto favorevole, a prescindere.
Non ci spiegano perché, volendo rafforzare Aimag con un partner forte, non hanno scelto la manifestazione di interesse, cioè la concorrenza, con altri player esattamente come è stato fatto nel 2009 quando poi Hera si è aggiudicò il 25% di Aimag con la migliore offerta. Da allora Hera ha sempre una posizione chiara: nessun piano industriale con Aimag se non c’è il controllo industriale; questo avrebbe dovuto insegnare che solo la concorrenza poteva mettere al riparo Aimag dal rischio di farsi cannibalizzare, contro gli interessi pubblici locali. Hera ha forza economica e ha il sostegno del PD di Modena e di Bologna, come dalle dichiarazioni del segretario di Modena, Stefano Vaccari, a mettere inopportunamente il sigillo politico in una operazione che dovrebbe essere industriale'.'Vi sono inoltre alcune incongruenze evidenti e tutte a sfavore di Aimag e del suo territorio. Si è detto chiaramente che il controllo industriale sarà di Hera attraverso il quale Aimag diventa una sua azienda nel bilancio consolidato. Si dice che la proprietà pubblica rimane dei Comuni al 51% ma questa quota è composta dai comuni del mantovano i quali, con la gara dell’idrico, dovranno rientrare nel loro ambito provinciale e quindi per forza uscire da Aimag, facendo mancare la maggioranza pubblica? Sulla Newco dell’idrico, in cui Aimag deterrebbe dal 45% fino al 49% e parteciperebbe fra 2 anni alla gara provinciale, si riconosce che in futuro, quando Hera avrà il controllo dell’azienda, l’idrico potrebbe passare interamente a Aimag con un concambio, ovviamente deciso sotto l’influenza di Hera che ne detiene il controllo. A questo punto AS Reti gas di Aimag, partecipata al 78% da Aimag, appetibile anche per gli esperimenti di immissione dell’idrogeno in rete, potrebbe passare nel concambio direttamente nelle mani di Hera e quindi effettivamente, come un Cavallo di Troia, alimentare lo stop sulla posizione dominante che è il dubbio dell’Antitrust' - chiude Siena.
Redazione Pressa
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