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Aimag, i sindaci dei Comuni soci: 'E' vero, il controllo passa a Hera'
La Pressa
'E' chiaro che Hera non è babbo natale e che se sceglie di far fare la gara dell'idrico ad Aimag e se ci dà la copertura per 275 milioni di investimenti lo fa perchè Aimag rientra nel perimetro del suo gruppo'. E la Budri replica a Costi: 'L'ex sindaco prende come possibili alternative che non esistono: avere questo piano industriale mantenendo il controllo non era possibile'

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Almeno con l'incontro di oggi è stata fatta chiarezza. Aimag non è più a controllo pubblico, ma è controllata da Hera. Lo hanno detto chiaro e tondo questa mattina i sindaci del Comitato ristretto dei soci pubblici Aimag: Riccardo Righi di Carpi, Letizia Budri di Mirandola, Fabio Zacchi di Poggio Rusco, Marika Menozzi di Concordia, Tania Meschiari di Bomporto e Gloriana Dall’Oglio di Quistello. Una ammissione che del resto era scontata dopo quanto pubblicato dall'Antitrust circa il controllo esclusivo di Hera su Aimag.
'Il controllo civilisticamente è di Hera ma è controbilanciato da tutta una serie di poteri che rimangono in mano al pubblico e che riequilibrano il controllo - ha detto molto chiaramente il sindaco di Poggio Rusco Zacchi -.
E' chiaro che Hera non è babbo natale e che se sceglie di far fare la gara dell'idrico ad Aimag e se ci dà la copertura per 275 milioni di investimenti lo fa perchè ha il controllo e Aimag rientra nel perimetro del suo gruppo, altrimenti non lo farebbe'.
Molto più articolato e, per certi versi più sfumato, l'intervento di Riccardo Righi. Il sindaco di Carpi, con una buona dose passione e coinvolgimento, ha ripercorso l'intera vicenda che ha portato al patto che i Consigli comunali dovranno sottoscrivere, previo parere dei due famosi consulenti tecnici.Il percorso come noto prevede, un aumento di capitale in natura da liberarsi mediante il conferimento da parte di Hera in favore di Aimag di una partecipazione di circa il 45% di una newco a cui verranno trasferite le attività afferenti al servizio idrico integrato della provincia di Modena, attualmente in capo a Hera spa, riguardanti la gestione di 7.300 km di reti al servizio di circa 470.000 mila cittadini. L’aumento di capitale è stato definito valutando Aimag circa 7x l’Ebitda 2024 e la newco circa 1,2x la RAB, conseguentemente è previsto che la partecipazione di Hera in Aimag salga dal 25% a circa il 41%, mentre i soci pubblici manterranno la maggioranza con il 51%. A questo si aggiunge un piano di investimenti nel periodo 2025-2028 di oltre 250 milioni di euro complessivi, per Aimag e per la newco, Nel piano triennale si prevede inoltre di dare 35 milioni complessivi di dividendo generale, così divisi: 15 milioni il primo anno, 10 il secondo anni e 10 il terzo anno. Di questi dividendo i Comuni prenderanno il 65% il primo anno e il 49% nei successivi. Nelle casse pubbliche andranno circa 10 milioni di euro, poi 5 milioni l'anno. Va detto che lo scorso anno Aimag non ha dato alcun dividendo ai Comuni e anche quest'anno - ha spiegato sempre il sindaco Zacchi - il bilancio si chiuderà in perdita e di dividendi non vi sarà traccia.

La contropartita è dunque la cessione della governance aziendale e Righi lo spiega chiaramente. 'Un conto è governo industriale dell'azienda e un conto è il controllo dell'operato dell'azienda - ha spiegato il sindaco di Carpi -. Se è vero che il governo industriale passa ad Hera, c'è una assemblea a maggioranza col 51% che ha il potere di controllare l'operato dell'azienda e un collegio dei sindaci con un ruolo di garanzia. Quindi non è vero che il 51% non conta nulla (come ha detto l'ex sindaco di Mirandola Luigi Costi), poi è evidente che in questo contesto la politica ha una responsabilità molto alta e deve porre un alto livello di vigilanza e attenzione'.
A sottolineare invece il tema del patto di sindacato è stato il sindaco di Mirandola Letizia Budri: 'Una volta che abbiamo capito le opportunità dell'accordo dobbiamo riunirci in patto di sindacato, una scelta specifica che dimostra proprio la nostra unità'.
'Cosa cambia con questo accordo? - ha aggiunto Letizia Budri - Col controllo dato ad Hera sul servizio raccolta trasporto non cambia nulla, mentre sul tema del servizio idrico cambierà, ma cambierebbe comunque'. E infine la risposta alla critica di Luigi Costi: 'Costi esprime una sua opinione, ma prende come possibili delle alternative che non esistono: avere questo piano industriale mantenendo il controllo non era possibile, Hera ce lo ha detto chiaramente, se volete tutte queste cose dobbiamo consolidarvi nel bilancio di gruppo. E noi abbiamo accettato per tutelare sedi e occupazione sul territorio. La qualità dei servizi si può garantire solo se ci sono risorse e denari che Hera metta in campo e che Aimag non ha disposizione rispetto alla entità del bacino provinciale'.
Almeno, come dicevamo in premessa, si è fatta chiarezza.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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