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Le nazionali di calcio, così come le squadre di club, incassano i maggiori introiti da sponsor e pubblicità. Da questo punto di vista, le nazionali non differiscono da club come Inter, Juventus, Barcellona e Real Madrid, con una sottile differenza: solitamente, i club hanno incassi molto maggiori rispetto alle nazionali.
Ciò nonostante, tra sponsor tecnici, premium partner, official partner e il resto delle sponsorizzazioni, le nazionali incassano cifre non da poco. Per esempio, nazionali come Francia, Brasile, Germania e Spagna arrivano a incassare, dai propri sponsor tecnici Nike e Adidas, quasi 50 milioni di euro a testa. A questi si aggiungono i milioni di euro incassati da altri tipi di sponsor, dai diritti tv, dal merchandising e dai biglietti delle partite.
In questo contesto, qual è la situazione della Nazionale di calcio italiana? Quali sono gli sponsor e gli incassi?
Vediamo un rapido quadro dei principali sponsor dell’Italia, il fatturato al 2017 e le ultime novità in fatto di partnership con brand famosi.
Gli sponsor della Nazionale di calcio
Dopo anni di difficoltà, l’Italia di Mancini, tecnico subentrato a Ventura, si è agevolmente qualificata per il prossimo torneo continentale, gli Europei. La competizione è vicina e la Nazionale, secondo le quote dei maggiori operatori di settore, è una delle potenziali vincitrici; l’esito finale della competizione, dunque, vede molte squadre tra le favorite, tra cui la nostra, che può contare finalmente su una rosa di buon livello.
Detto questo, è interessante capire quali sono gli sponsor dietro la FIGC.
Intanto, partiamo dalla Puma: il noto brand sportivo, da sempre rivale principale della Adidas, firma l’abbigliamento tecnico della nazionale dal 2003.
Nell’aprile del 2015 la FIGC ha rinnovato il contratto con il marchio tedesco fino ai Mondiali del 2022 per un incasso di circa 20 milioni di euro l’anno. Insieme alla Nike e alla già citata Adidas, la Puma sponsorizza le principali nazionali di calcio del mondo: le cifre, comunque, sono decisamente lontane da quelle che incassano squadre di club di primo livello, come Barcellona, Real, Manchester United. Il Barcellona, ad esempio, incassa circa 100 milioni di euro, così come i rivali del Madrid, mentre lo United arriva a circa 94 milioni di euro annui (sebbene pare che la Chevrolet stia pensando di abbandonare il club).
Così come tutte le squadre di club, anche le nazionali, oltre agli sponsor tecnici, hanno altre tipologie di sponsor, che assicurano alle casse delle federazioni risorse da investire nella crescita del calcio nazionale.
La Federazione Italiana Giuoco Calcio, al 31 dicembre 2017, poteva infatti contare su ben 13 sponsor: oltre alla già citata Puma, che come già accennato garantisce circa 19 milioni di euro all’anno, gli altri top sponsor sono la FIAT, la Tim, la Eni e Poste Italiane. Tra i premium partner, troviamo Lete, Team System e Lidl: con quest’ultima la partnership, rinnovata lo scorso anno, prevede la fornitura di frutta e verdura alla Nazionale.
Tra gli altri sponsor, troviamo Alitalia, Frecciarossa e il produttore di olio d’oliva Costa d’Oro.
Il Coni finanzia la federazione con circa 40 milioni di euro, mentre il contratto con la Rai prevede 3 milioni di euro per ogni match contro le nazionali big.
Come sottolinea l’esperto Marco Bellinazzo nel suo blog, nell’annus horribilis della mancata qualificazione al mondiale la FIGC ha potuto contare su un utile di ben 4,5 milioni di euro, nonostante i risultati sportivi siano da anni non in linea con il prestigio e la storia del calcio italiano. Altro dato interessante riportato dal giornalista, il 27% dei ricavi della federazione italiana arriva da pubblicità e sponsorizzazioni, per un totale di circa 43,4 milioni di euro: rispetto ad altre federazioni, parliamo comunque di cifre inferiori.
Negli ultimi tempi, poi, la FIGC ha stipulato contratti con altri sponsor importanti.
Lo scorso ottobre, la federazione ha firmato una partnership con Deliveroo, il brand di food delivery che in questo febbraio 2020 arriverà in altre 15 città oltre a quelle in cui è già presente.
Già sponsor della nazionale inglese, della FA Cup, della Liga, del PSG e del Lione, Deliveroo ha scelto la FIGC per una partnership, per dirla con le parole di Matteo Sarzana, General Manager del brand, “strategica e di cui siamo molto orgogliosi”. Sarzana ha aggiunto che la scelta della partnership si deve al fatto che la Nazionale, da sempre, è un simbolo in grado di unire gli italiani.
“Crediamo nell’Italia e nel mercato italiano – ha aggiunto – questa sponsorizzazione è un tassello di un progetto di investimenti più ampio”.
Il marchio Deliveroo apparirà sui campi di gioco, nelle strutture di allenamento, durante le conferenze stampa. Sono previsti concorsi, attivazioni, omaggi e una strategia di content marketing.
Altra partnership di primo piano è quella stipulata tra la FIGC e Giorgio Armani lo scorso marzo. Emporio Armani sarà infatti il marchio che vestirà i ragazzi delle nazionali fino 2023. Il noto brand di moda è incaricato di realizzare le divise delle nazionali di calcio italiane, femminile compresa.
Alle divise, abito, camicia e soprabito, si uniscono gli accessori, dagli zaini agli occhiali da sole, e le scarpe.
Il presidente federale Gravina si è detto molto soddisfatto della partnership con il marchio che già nel 1994 firmò le divise della nazionale: “È l’unione di due eccellenze” – ha detto – “la maison Armani e le nostre nazionali. Sono orgoglioso e felice, è un connubio significativo”.
Dunque, in un mondo come quello del calcio in cui i conti sono importanti quanto i giocatori, e avere una proprietà appassionata e allo stesso tempo preparata è fondamentale per il successo. Dopo la terribile, mancata qualificazione al mondiale del 2018, l’Italia del calcio non solo ha saputo rinnovare rapidamente la propria nazionale dal punto di vista tecnico, affidando la squadra a Roberto Mancini, tecnico preparato e innamorato del bel gioco, ma anche rinnovare o stipulare partnership di indubbio valore, come quella con Armani, simbolo del made in Italy nel mondo, e con brand innovativi come Deliveroo.
Non ci resta che attendere, con fiducia, i prossimi Europei, sicuri che la nostra squadra, qualificatasi senza alcun problema alla competizione, possa darci gioie da troppo tempo sopite.