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Il Po è 'come in estate'. Secco. E non ci sono piogge in arrivo. Stavolta e' Coldiretti a lanciare l'allarme sulle condizioni del grande fiume. L'inverno asciutto e le temperature elevate stanno prefigurando gia' a febbraio un problema siccita'. Il monitoraggio della associazione agricola conferma i livelli idrometrici 'estivi' per il Po ma 'anomalie' riportano anche i grandi laghi 'che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 25% di quello di Como al 28% dell'Iseo'. Ma a destare le maggiori preoccupazioni e' ovviamente il Pd: il suo livello al Ponte della Becca e' di -2,4 metri, 'lo stesso di meta' agosto scorso'. Sono gli effetti, sottolinea Coldiretti Emilia-Romagna in una nota, 'del grande caldo e dell'assenza di precipitazioni significative in un inverno bollente con una temperatura che fino ad ora e' stata in Italia superiore di 1,65 gradi la media storica secondo le elaborazioni su dati Isac Cnr relativi ai mesi di dicembre e gennaio'.
Il clima mite puo' creare problemi, sottolinea l'associazione, 'sia perche' favorisce la riproduzione di insetti dannosi come la cimice asiatica, sia per le fioriture anticipate, come quella degli albicocchi. E anche con le colture da seme siamo di fatto in anticipo di un mese; per questo in Romagna e' stata richiesta l'irrigazione con acqua del Po con largo anticipo'. La situazione fa 'tenuta monitorata: se la stagione si dovesse rivelare scarsa di piogge andremmo incontro a un'emergenza siccita''
La situazione critica a causa di siccita' e delle alte temperature per il fiume Po ha spinto l'Autorita' distrettuale di bacino a convocare per il 6 marzo l'osservatorio sulle crisi idriche per fare il punto della situazione, ricorda ancora Coldiretti, 'anche perche' non si prevedono precipitazioni se non di scarsa entita', per cui potrebbero verificarsi ulteriori riduzioni dei livelli idrometrici anche del 20%'.
'L'eccezionalita' degli eventi atmosferici- secondo Coldiretti- e' ormai diventata la norma anche in Italia tanto che siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione in Italia dove il 2019 e' stato il quarto anno piu' caldo per il nostro paese dopo i record di 2014, 2015 e 2018 secondo le elaborazioni su dati Isac/Cnr che effettua le rilevazioni dal 1800'.
L'andamento anomalo dell'inverno conferma dunque i cambiamenti climatici in atto 'che si manifestano con la piu' elevata frequenza di eventi estremi e sfasamenti stagionali che sconvolgono i normali cicli colturali ed impattano sul calendario di raccolta e sulle disponibilita' dei prodotti che i consumatori mettono nel carrello della spesa. L'agricoltura - conclude sempre Coldiretti- e' l'attivita' economica che piu' di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici con sfasamenti stagionali ed eventi estremi che hanno causato una perdita in Italia di oltre 14 miliardi di euro nel corso del decennio tra produzione agricola nazionale, strutture e infrastrutture rurali'.
Redazione Pressa
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