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Delirio social, Bonaccini paragona il coronavirus al terremoto 2012

Delirio social, Bonaccini paragona il coronavirus al terremoto 2012

In un contesto da pieno stato confusionale si inserisce l'ultima sparata social del presidente della Regione Stefano Bonaccini


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Ora, tanto si è detto sulla epidemia virale in atto. Soprattutto dell'atteggiamento a dir poco altalenante delle istituzioni. Appelli alla calma da una parte e misure da armageddon dall'altra. Foto di cene in allegria ai ristoranti cinesi da parte di sindaci e amministratori e dopo due giorni facce da funerale in lugubri video social e dirette televisive. 
Slogan da campagna elettorale 'facciamo squadra', 'siamo comunità' e altre banalità del genere, affiancati alla chiusura di palestre, scuole, luoghi pubblici. Che uno si chiede, la comunità poi dove sta se ognuno deve stare in isolamento... E ancora: strali contro razzismo, xenofobia e fake news come se il vaccino al virus cinese fosse nelle parole e non nei laboratori di medici e scienziati.

E' in questo contesto da pieno delirio che si inserisce l'ultima sparata social del presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Il governatore rieletto ha pensato bene di paragonare il coronavirus al terremoto 2012. 'L'Emilia Romagna non si piega mai! Ce la faremo anche questa volta! Come col terremoto' - ha detto Bonaccini.
Allora siamo tutti autorizzati a pensare che il coronavirus sarà per la nostra regione una tragedia come il sisma di 8 anni anni fa. Un terremoto che ha distrutto intere città e dal quale ancora la Bassa deve rialzarsi.
Bene, basta saperlo. Come credere poi agli appelli alla calma e a non cedere al panico è difficile capirlo.
C'è il terremoto, ma rimanete tutti sereni.
E noi che pensavamo, come detto fino a ieri, che il coronavirus fosse poco più di una influenza... 
Un raffreddore, stile Bibbiano.

Giuseppe Leonelli

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