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Una tattica costruita a tavolino da settimane con una maniacale attenzione ai dettagli, alle parole, alle singole dichiarazioni, spazzata via da una scelta di cuore e improvvisa. Oggi l'ex ministro Paola De Micheli ha deciso di ufficializzare la sua candidatura alla segreteria nazionale del Pd. Lo ha fatto rompendo la vecchia retorica del 'mi metto a disposizione' e del 'i nomi non sono importanti'. Ha detto apertamente di sentirsi pronta al grande salto e quindi si candiderà. Punto.
E la tattica che salta è quella del governatore della Emilia Romagna Stefano Bonaccini, da mesi dato come il naturale successore di Letta all'indomani della sconfitta annunciata che puntualmente si è materializzata domenica. Successore naturale ma che sinora si è sempre nascosto evitando ogni accenno a candidature ufficiali.
Di certo non si aspettava questa mossa Bonaccini.
Pronto a parare i colpi da sinistra della arrambante Elly Schlein o del sindaco di Pesaro Ricci, si è visto oggi arrivare il meteorite rappresentato dalla De Micheli. Emiliana di Piacenza, vicina all'indimenticato idolo del popolo della sinistra, Bersani, la De Micheli sembra avere tutte le carte in regola. Donna con esperienza, piglio deciso e modi sbrigativi.
Ora la palla ripassa a Stefano Bonaccini, già noto come 'Godot' per la sua storica capacità di ritardare fino all'ultimo le decisioni, a partire dalla sua ricandidatura in Regione. Consultandosi con il suo enorme staff di consulenti e comunicatori, personal trainer e esperti di look. Decisioni che del resto finora gli hanno sempre sorriso permettendogli di continuare a galleggiare nel mare della politica pur appoggiando senza indugi nel tempo segretari nazionali politicamente agli antipodi: renziano con Renzi, bersaniano con Bersani e lettiano con Letta.
Insomma, la scrupolosa riflessione sulla scelta più conveniente di Godot contro lo spregiudicato annuncio della De Micheli. Vedremo chi avrà la meglio.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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