I relatori sono quattro, perché sono due le commissioni parlamentari coinvolte nell'esame a Montecitorio. Si tratta di due deputati di Fratelli d'Italia - Massimo Milani della commissione Lavori pubblici e Antonio Baldelli della commissione Trasporti - di uno di Forza Italia, Francesco Battistoni della commissione Lavori Pubblici, e della deputata della Lega Elisa Montemagni della commissione Trasporti.
L'emendamento è corredato anche da una relazione tecnica nella quale viene spiegato che la norma non comporta oneri per lo Stato e consentirà all'Anas di coprire in modo definitivo il fabbisogno di risorse che negli ultimi anni è strutturalmente aumentato a causa di alcune circostanze come la ridefinizione della rete in gestione, 'a seguito del prossimo conferimento delle 'strade di rientro' della Regione Veneto e della Regione Piemonte'. Secondo i relatori, va inoltre considerato l'incremento dei costi per l'illuminazione pubblica delle strade e di altri costi per le attività dell'Anas, non coperti dall'attuale Contratto di programma. Le necessità della società sono quantificate in circa 90 milioni di euro annui, 'corrispondenti - si legge nella relazione tecnica - agli introiti aggiuntivi attesi dall'incremento del canone'.
L'aumento di un euro ogni mille chilometri è generalizzato coinvolgendo tutte le classi di pedaggio che suddividono i veicoli in categorie: in A e B rientrano sostanzialmente auto, suv, camper e moto, 3-4 e 5 contano invece gli assi di camion e traini.
L'incremento dei pedaggi previsto dal primo agosto 'consentirà ad Anas di coprire in modo definitivo il fabbisogno di risorse che negli ultimi anni è strutturalmente aumentato a causa di alcuni eventi, in particolare la ridefinizione della rete in gestione Anas e l'incremento dei costi per l'illuminazione pubblica delle strade e di altri costi per le attività di Anas, non coperti dall'attuale Contratto di Programma'. Lo si legge nella relazione tecnica all'emendamento presentato dai relatori al dl Infrastrutture, che quantifica le necessità della società in circa 90 milioni di euro annui, 'corrispondenti agli introiti aggiuntivi attesi dall'incremento del canone'. 'Il fabbisogno incrementale - spiega la relazione - è coerente con le stime elaborate in fase di redazione del Contratto di Programma 2021-2025 approvato con delibera CIPESS 6/2024 del 21 marzo 2024 registrata dalla Corte dei conti il 28 giugno 2024 e con decreto MIT-MEF 22 ottobre 2024 registrato dalla Corte dei conti il 9 dicembre 2024. Inoltre, a partire dall'annualità 2025, si renderà necessario coprire i fabbisogni derivanti dall'aumento della rete in gestione Anas a seguito del prossimo conferimento delle 'strade di rientro' della Regione Veneto e della Regione Piemonte'.
Sull'aumento dei pedaggi in maggioranza sono emerse voci divergenti. In particolare da Fratelli d'Italia che con un certo disappunto ha dato via libera all'emendamento dei relatori. Lo si apprende da fonti di maggioranza.
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