Aumenti dei pedaggi autostradali in vista. Un emendamento dei relatori al dl Infrastrutture mira ad aumentare il canone annuo corrisposto ad Anas prevedendo 'un aumento di 1 millesimo di euro a chilometro per le classi di pedaggio A e B e a 1 millesimo di euro a chilometro per le classi di pedaggio 3, 4 e 5' a partire 'dal primo giorno del mese successivo a quello di entrata in vigore della disposizione', ovvero - considerato l'iter parlamentare del decreto - dal primo agosto. Il vicepremier e ministro Matteo Salvini chiede di ritirare l'emendamento, firmato dai relatori di tutte le forze di maggioranza, che intende adeguare il valore del sovracanone sui pedaggi autostradali.
I relatori sono quattro, perché sono due le commissioni parlamentari coinvolte nell'esame a Montecitorio. Si tratta di due deputati di Fratelli d'Italia - Massimo Milani della commissione Lavori pubblici e Antonio Baldelli della commissione Trasporti - di uno di Forza Italia, Francesco Battistoni della commissione Lavori Pubblici, e della deputata della Lega Elisa Montemagni della commissione Trasporti.
L'emendamento è corredato anche da una relazione tecnica nella quale viene spiegato che la norma non comporta oneri per lo Stato e consentirà all'Anas di coprire in modo definitivo il fabbisogno
di risorse che negli ultimi anni è strutturalmente aumentato a causa di alcune circostanze come la ridefinizione della rete in gestione, 'a seguito del prossimo conferimento delle 'strade di rientro' della Regione Veneto e della Regione Piemonte'. Secondo i relatori, va inoltre considerato l'incremento dei costi per l'illuminazione pubblica delle strade e di altri costi per le attività dell'Anas, non coperti dall'attuale Contratto di programma. Le necessità della società sono quantificate in circa 90 milioni di euro annui, 'corrispondenti - si legge nella relazione tecnica - agli introiti aggiuntivi attesi dall'incremento del canone'.
L'aumento di un euro ogni mille chilometri è generalizzato coinvolgendo tutte le classi di pedaggio che suddividono i veicoli in categorie: in A e B rientrano sostanzialmente auto, suv, camper e moto, 3-4 e 5 contano invece gli assi di camion e traini.
L'incremento dei pedaggi previsto dal primo agosto 'consentirà ad Anas di coprire in modo definitivo il fabbisogno di risorse che negli ultimi anni è strutturalmente aumentato a causa di alcuni eventi, in particolare la ridefinizione della rete in gestione Anas e l'incremento dei costi per l'illuminazione pubblica delle strade e di altri costi per le attività di Anas, non coperti dall'attuale Contratto di Programma'.
Lo si legge nella relazione tecnica all'emendamento presentato dai relatori al dl Infrastrutture, che quantifica le necessità della società in circa 90 milioni di euro annui, 'corrispondenti agli introiti aggiuntivi attesi dall'incremento del canone'. 'Il fabbisogno incrementale - spiega la relazione - è coerente con le stime elaborate in fase di redazione del Contratto di Programma 2021-2025 approvato con delibera CIPESS 6/2024 del 21 marzo 2024 registrata dalla Corte dei conti il 28 giugno 2024 e con decreto MIT-MEF 22 ottobre 2024 registrato dalla Corte dei conti il 9 dicembre 2024. Inoltre, a partire dall'annualità 2025, si renderà necessario coprire i fabbisogni derivanti dall'aumento della rete in gestione Anas a seguito del prossimo conferimento delle 'strade di rientro' della Regione Veneto e della Regione Piemonte'.
Sull'aumento dei pedaggi in maggioranza sono emerse voci divergenti. In particolare da Fratelli d'Italia che con un certo disappunto ha dato via libera all'emendamento dei relatori. Lo si apprende da fonti di maggioranza.
Codacons, con aumento pedaggi stangata estiva da 90 milioni
'Si tratta di una vera e propria stangata estiva da 90 milioni di euro, studiata per colpire gli automobilisti nel periodo di maggior utilizzo della rete autostradale. - denuncia il Codacons -.
Ma la cosa più grave è che, stando a quanto si apprende dalle notizie emerse oggi, in base all'emendamento proposto i soldi garantiti dall'aumento dei pedaggi non andrebbero né alla manutenzione delle strade, tantomeno alla sicurezza stradale, ma servirebbero per coprire spese extra quali illuminazione e costi di gestione vari. In questo modo - fa notare il Codacons - gli utenti sarebbero doppiamente danneggiati, pagando pedaggi più elevati senza ricevere in cambio alcun miglioramento dei servizi autostradali'.