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Levoni accusato di aver corrotto un giudice a suon di prosciutti

Levoni accusato di aver corrotto un giudice a suon di prosciutti

L'imprenditore è accusato di aver corrotto il giudice Menegatti, fra aprile e luglio 2016


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Salgono da 5 a 13 gli indagati nell'ambito dell'inchiesta che vede accusato di corruzione, per l'esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d'ufficio, il giudice tributario Carlo Alberto Menegatti. Lo scrive il Resto del Carlino e la notizia trova conferme in ambienti investigativi. Tra i nomi a cui la Guardia di finanza, coordinata dal pm Morena Plazzi, ha notificato avvisi di fine indagine, che di solito precedono la richiesta di giudizio, c'è anche quello di Sante Levoni, patron dell'omonima azienda di salumi di Castelnuovo.
L'imprenditore è accusato di aver corrotto Menegatti, fra aprile e luglio 2016, regalandogli salumi e promettendo soldi, in cambio di consulenze favorevoli su ricorsi pendenti davanti alla Commissione tributaria regionale per la società Globalcarni Spa.
Tra gli indagati c'è anche un commercialista bolognese 75enne, accusato anche lui di aver corrotto il giudice con denaro tramite un ex dipendente dell'Agenzia delle entrate, per favorire il ricorso di un cliente.

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