Castelnuovo, farmacia comunale Israele-free, il sindaco: 'Diritto alla salute sarà tutelato'

'Esclusi dalla vendita farmaci, parafarmaci e cosmetici dell’azienda israeliana, con eccezione per tutti i medicinali prescritti'
'Tra questi ha fatto particolarmente scalpore la proposta di togliere dagli scaffali della Farmacia Comunale Carlo Urbani i farmaci dell’azienda israeliana Teva, aderendo alla campagna sostenuta tra gli altri da molti medici che operano direttamente a Gaza contro l’azienda israeliana che sostiene finanziariamente il governo e l’esercito israeliano. È evidente a tutti che nessuno priverà di cure e farmaci chi ne ha bisogno. Ogni eventuale provvedimento esecutivo (ad oggi non ancora assunto dal momento che la mozione è stata approvata meno di 48 ore fa...lo dico per chi invoca esposti ma in realtà dovrebbe evitare affermazioni diffamatorie e che posso creare un danno economico alla Farmacia) terrà conto del diritto alla salute di ognuno, anche traendo spunto da altri comuni, come Sesto Fiorentino, che già hanno adottato da tempo provvedimenti simili escludendo dalla vendita farmaci, parafarmaci e cosmetici dell’azienda israeliana, con eccezione per tutti i medicinali prescritti.
E' bene dirlo con chiarezza. I cittadini castelnovesi troveranno oggi e domani nella Farmacia Comunale l'assistenza e i farmaci di cui hanno bisogno. Chi, invece, e da mesi, è privato non solo di cure e assistenza ma anche di cibo e del minimo che serve per sopravvivere è la popolazione civile di Gaza, la stessa su cui la mozione vuole porre attenzione'.
'Oltre 60.000 morti e più di 150.000 feriti tra cui moltissime donne e bambini, inermi e indifesi, in quello che la stessa Caritas Internazionale definisce un genocidio programmato e sistematico. Chi oggi si indigna contro la mozione del consiglio comunale di Castelnuovo Rangone (che come detto non ho ancora prodotto alcun degli effetti reali che vengono evocati) richiamando il diritto alla cura e alla salute sancito dalla Costituzione dovrebbe invece sdegnarsi contro una realtà che da mesi vede la violazione sistematica dei fondamentali diritti umani di centinaia di migliaia di persone.
È evidente come quanto potrà accadere alla Farmacia di Castelnuovo Rangone difficilmente inciderà su tutto questo. Ma fare servizio pubblico è anche far riflettere un consumatore che, acquistando quella specifica crema (non certo fruendo di un farmaco salvavita che, generalmente, non è una scelta ma una necessità), si può finanziare indirettamente le sofferenze del popolo palestinese. Questo lo si fa con una scelta commerciale che può costare fatturato ma che esprime un valore, non misurabile in denaro. Senza ledere il diritto alla cura, lasciando libertà al consumatore di optare cosa acquistare (come avviene, peraltro, per molti altri prodotti)'.
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.

'Vignola, Commissione sanità: gravissima l'assenza del Pd e della giunta'

Formigine, la storica quercia di via Donati verrà abbattuta

Rifiuti a Sassuolo: Federconsumatori boccia il sistema di raccolta, il sindaco concorda

Serramazzoni, a Ligorzano inaugura la nuova scuola media
Articoli Recenti
Finale Emilia, Fiorenzo Gatto è il nuovo assessore allo Sport

Carpi, 24enne italiano arrestato per spaccio colpisce al volto poliziotto

Ospedale di Vignola, rottura di una tubatura: prelievi riprogrammati

Vignola, Massa (Fi): 'Oltre al 118 sono troppe le domande ancora senza risposta'