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Formigine, incontro di pace tra un giovane israeliano e un palestinese in parrocchia

Formigine, incontro di pace tra un giovane israeliano e un palestinese in parrocchia

'Nonostante sia militarmente occupato dal 1948 e abbia versato tanto sangue, il popolo palestinese può perdonare nella speranza di un futuro migliore'


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Un israeliano e un palestinese, giovani e residenti a Formigine, hanno parlato di pace, perdono e riconciliazione in un incontro promosso dalla parrocchia di Formigine. È avvenuto l’altra sera all’oratorio Don Bosco durante il consiglio pastorale parrocchiale. Era presente anche la sindaca di Formigine Elisa Parenti.
'Quando Dio creò il mondo, di dieci misure di bellezza, nove le diede a Gerusalemme e una al resto del mondo. Di dieci misure di sapienza, nove le diede a Gerusalemme e una al resto del mondo. Di dieci misure di dolore, nove le diede a Gerusalemme e una al resto del mondo'. È un detto rabbinico citato dal parroco don Federico Pigoni introducendo i due ospiti: l’israeliano Shamaim e il palestinese Fares
'Non sono religioso, ma sono cresciuto in una famiglia che mi ha insegnato a rispettare le differenze», ha esordito Shamaim Grady, 20 anni, figlio di una formiginese e un israeliano.
Dopo aver studiato per tre anni in Israele, attualmente lavora a Formigine come apprendista fornaio. «Da noi la gente vive nella paura degli attentati e dei missili, ma questo non giustifica le atrocità commesse dal governo – ha aggiunto – Il conflitto ha radici nel passato, violenza e sofferenza sono strumentalizzate dagli estremisti.
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Sono certo che la grande maggioranza degli israeliani voglia vivere in pace'.'Considero Israele vittima della sua stessa aggressione – ha affermato Fares Qawasma che, nato a Gerusalemme 35 anni fa, ha vissuto in Palestina durante la seconda intifada (la rivolta dei palestinesi contro lo Stato di Israele) e vive in Italia da 18 anni (esporta prodotti ceramici in tutto il mondo) – Nonostante sia militarmente occupato dal 1948 e abbia versato tanto sangue, il popolo palestinese può perdonare e guardare avanti nella speranza di un futuro migliore. Però la Palestina deve essere riconosciuta, non cancellata'.
Entrambi si sono dichiarati contenti per la tregua a Gaza e hanno espresso l’auspicio che il cessate il fuoco si trasformi presto in un accordo di pace giusto e duraturo.
'Ci vorranno almeno vent’anni e ingenti investimenti a partire dal sistema scolastico, ma anche noi riusciremo a vivere insieme', hanno concluso l’israeliano Shamaim e il palestinese Fares.
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