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Macchinista soccorre collega capotreno aggredita: preso a botte da 4 nord-africani

Macchinista soccorre collega capotreno aggredita: preso a botte da 4 nord-africani

E' accaduto questo pomeriggio su un treno fermo a Poggiorusco


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Accorre per soccorrere una giovane capotreno aggredita e molestata da quattro stranieri, probabilmente maghrebini, 'e viene massacrato di botte'. E' accaduto questo pomeriggio, intorno alle 14.30, ai danni di un macchinista in servizio su un treno regionale fermo nella stazione di Poggio Rusco, in provincia di Mantova. E proprio il macchinista ha raccontato il fattaccio alla Fit-Cisl dell'Emilia-Romagna che denuncia l'accaduto con una nota parlando di 'vera emergenza' sicurezza sui treni.

E' andata così, spiega il sindacato: la giovane capotreno, si accorge di alcune 'situazioni anomale' nelle carozze: continua accensione e spegnimento dell'aria condizionata, apertura dei finestrini bloccati, e così via. Potevano essere causate solo da qualcuno in possesso della chiave tripla in possesso solo del personale delle ferrovie, e così ha deciso di effettuare dei controlli' notando quattro giovani nordafricani armeggiare con una chiave tripla.

'Con calma e pazienza', sottolinea la Cisl, la giovane dipendente di Tper Trenitalia 'ha cercato di dissuadere i malintenzionati, spiegando la pericolosità di quegli atti, ma purtroppo le uniche risposte sono state ingiurie e palpeggiamenti'. Attirato 'dalle urla della ragazza, accerchiata e derisa dai quattro stranieri', il macchinista è uscito dalla vicina cabina di guida per aiutarla, ma 'è stato massacrato di calci e pugni, con uno dei quattro aggressori che si è introdotto persino nella stessa cabina per cercare di rubargli il cellulare'.
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Dalle informazioni successive, e dalla denuncia agli atti, sembrerebbe che una chiave tripla identica fosse stata sottratta poche ore prima a Milano. 'La situazione non è solo critica, anzi ribadisco per l'ennesima volta che si tratta di una vera e propria emergenza. Capitreno e personale sono terrorizzati e allo stremo', dichiara Aldo Cosenza, segretario regionale Fit. 'La vera soluzione per il problema aggressioni riguarda le infrastrutture e non ci stancheremo mai di chiedere a tutte le parti in causa (Rfi, Regione e aziende) che l'accesso ai binari delle stazioni, e quindi ai treni, avvenga solo con il biglietto. Otto aggressioni su 10 non ci sarebbero più. Bisogna installare i tornelli, ma non solo, anche porte che si aprono solo con l'inserimento del codice del biglietto. Nelle piccole stazioni, ad esempio, si può cominciare a chiudere l'accesso ai binari con reti metalliche e predisporre una sola porta per l'ingresso', conclude il sindacalista Cisl.
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