I carabinieri stanno indagando per identificare il cacciatore presunto responsabile della morte del 68enne ucciso stamattina da un colpo d'arma da fuoco in un bosco di Leguigno di Casina, nell'Appennino Reggiano. Sono tre i sospettati che potrebbero aver sparato, già interrogati in queste ore, in presenza dei rispettivi avvocati.
I militari hanno sequestrato i loro fucili e le corrispondenti pallottole per avere un riscontro con il proiettile fatale. Nessuno al momento è in stato di fermo anche perché, almeno per il momento, la Procura di Reggio Emilia che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo non ravvisa la sussistenza delle esigenze cautelari. Si sarebbe trattata di una tragica fatalità; alla base dell'incidente, potrebbe esserci la fitta nebbia che stamattina avvolgeva la montagna reggiana e le prime colline. Alla magistratura ora il compito di accertare responsabilità e capire se tutto ciò poteva essere evitato.
Stando alle prime ipotesi investigative, la vittima - Marco Gentili, originario del luogo - era a raccogliere castagne insieme ad un amico nel bosco di quest'ultimo, quando intorno alle 9 sarebbe stato colpito all'altezza dell'addome da un proiettile di un fucile partito dal cacciatore. L'uomo avrebbe gridato aiuto, ma quando l'amico - che si trovava a distanza rispetto a lui nell'area boschiva - è sopraggiunto, lo ha trovato esanime a terra. Per lui non c'è stato nulla da fare e i soccorsi sono stati vani. Nella zona, precisamente nella frazione di Trezzara, è presente una riserva di caccia dove stamattina era in corso una regolare battuta al cinghiale segnalata, come da normativa, dai cartelli. Da ricostruire se il cacciatore abbia sparato mancando l'ungulato e poi il proiettile sia finito accidentalmente nel bosco oppure se abbia scambiato la vittima per un animale a causa delle condizioni di scarsa visibilità.