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Si e' conclusa con una condanna con patteggiamento per complessivi nove anni di reclusione e la confisca di sette società quattro terreni e ben 634 diritti immobiliari (quote di multiproprietà) intestati alle società riconducibili al sodalizio criminale per un valore di circa 500.000 euro l'operazione Barqueiro della Guardia di Finanza di Modena. Che ha portato allo smantellamento di un sodalizio criminale promosso da un professionista emiliano formalmente residente all'estero e 'specializzato' nella gestione 'spregiudicata' di fallimenti societari, composta da decine di soggetti giuridici che, ricorrendo a prestanome, venivano fittiziamente delocalizzati all'estero per evitare conseguenze penali agli imprenditori coinvolti e per drenarne le disponibilita' patrimoniali dalle pretese dei creditori.
Si tratta di un'operazione condotta nel 2016 e coordinata dal procuratore capo di Modena Lucia Musti e dal pm Marco Imperato, che allora porto' a sei misure cautelari in carcere, 33 denunciati e sequestri per diversi milioni di euro che riguardarono due locali di ristorazione, un bar e un complesso alberghiero con annesso ristorante oltre che otto societa', svariati conti correnti ed immobili riconducibili all'associazione.
Nel corso di quelle indagini, le Fiamme Gialle modenesi individuarono un'associazione a delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, al riciclaggio internazionale ed a plurimi reati tributari di varia natura, con basi a Parma, Reggio Emilia ed in Portogallo.
In ragione dell'articolata struttura transnazionale dell'associazione criminale le investigazioni dei finanzieri di Modena si svilupparono anche grazie all'attivazione degli strumenti di cooperazione giudiziaria internazionale, con interessamento degli organi inquirenti esteri, per il tramite del comando generale/II Reparto del Corpo e di Eurojust. L'analisi delle vicende societarie delle aziende sottoposte a procedure concorsuali permise di individuare la complessa struttura. Il promotore dell'associazione a delinquere curava il rientro in Italia, riconsegnando i fondi in contanti agli imprenditori coinvolti, attraverso svariate movimentazioni bancarie, anche estero su estero e tra societa' diverse, per ostacolarne la tracciabilita', divenendo un vero e proprio 'traghettatore' e ispirando il nome dell'operazione, ossia 'Barqueiro'.
Redazione Pressa
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