Tratta di giovani donne: sgominata organizzazione dell'est europa, base anche a Modena
Al termine di una indagine internazionale avviata dal 2015 in Francia. Squadra Mobile di Modena in azione per diverse perquisizioni in città. Le donne dai 18 ai 40 venivano reclutate e avviate alla prostituzione
L'indagine 'Call Center 3' è partita nel 2015 da parte della Polizia francese e ha portato alla luce una rete gestita da una banda organizzata che da diversi anni, anche dal territorio italiano e nello specifico da Modena, permetteva di gestire a livello logistico e commerciale le giovani vittime.
In circa due anni di indagini sono state individuate 170 ragazze e donne, di età fra 18 e 40 anni, di origine slava, destinate a prostituzione.
In sostanza, nel modenese era presente una delle cellule dell'organizzazione, anche se non risultano vittime avviate o sfruttate nel territorio. Il 'sistema' prevedeva che le donne individuate dovessero contattare in roaming l'agenzia di riferimento, che operava di fatto in Italia, tramite messaggistica istantanea. L'agenzia, a sua volta, finanziava le spese di viaggio e di soggiorno delle giovani, le quali dovevano poi comunicare l'avvenuto trasferimento di metà del loro guadagno all'agenzia. Il tutto indicando un beneficiario cinese che, con trasferimento di fondi western union, riceveva l'accredito
Gli indagati (4 uomini e 3 donne di nazionalità russa, ucraina e moldava) sono stati deferiti per i seguenti reati dalle autorità competenti francesi: Tratta di essere umani in banda organizzata, Prossenetismo aggravato commesso in banda organizzata, Favoreggiamento del soggiorno illegale in banda organizzata, Riciclaggio in banda organizzata, Partecipazione ad un’associazione a delinquere in legame con reati o crimini puniti di dieci anni di imprigionamento
La vittima della tratta, in contatto con un'operatrice assegnata ad hoc dall'agenzia, era tenuta a fornire le informazioni sui clienti e sul luogo della prestazione sessuale. Terminata la prestazione, doveva informare con un sms l'operatrice indicando l'avvenuto pagamento da parte del cliente e, a fine giornata, comunicare 'l'incasso giornaliero e le prestazioni effettuate'. Di solito, la donna sfruttata restava nella città francese indicata dal 'sistema' al massimo 2 settimane, per poi essere trasferita in un'altra città francese, sempre su indicazione della sua operatrice, per eludere i controlli. La Polizia francese ha individuato nell'arco temporale di un paio d'anni 170 ragazze e donne, di età compresa tra i 18 e 40 anni e di origine slava, che sono state destinate all'attività di prostituzione.
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.
Schianto sulla A22, Stefania Palmieri muore a 36 anni: era al nono mese di gravidanza
Cavezzo, piomba in piazza con l’auto a forte velocità e si schianta: muore 43enne
Tragedia sulla A22, muore un'automobilista 36enne di Modena
Assalita sotto casa in zona San Faustino: reagisce e mette in fuga l'aggressore
Grave incidente a Cognento: motociclista 19enne in terapia intensiva
Stupro di Tabina, perizia psichiatrica per il giovane tunisino accusato anche di tentato omicidio
Condannato a tre anni il pirata della strada di Concordia
Modena, auto contromano in tangenziale: fermata 50enne completamente ubriaca




