«Ovviamente è molto importante che i familiari referenti siano coinvolti in questo percorso – spiega la direttrice di Asp Roberta Gatti – per tale motivo i medici della struttura provvederanno a contattare personalmente, nei prossimi giorni, ogni familiare, spiegando nel dettaglio gli effetti e le modalità di somministrazione del vaccino “Pfizer-BioNTech Covid-19”».
La vaccinazione riguarderà anche il personale, compreso quello che ha già contratto il virus, a condizione che risulti clinicamente guarito. Per quanto riguarda il personale, la percentuale di adesione nelle tre case residenza è molto alta, superando mediamente il 90 per cento dei professionisti interessati. Le vaccinazioni saranno effettuate dalle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca) distrettuali, formate da due medici e due infermieri. Il personale delle Usca sarà affiancato dai professionisti delle Cra, in particolare il medico di struttura per gli ospiti e il medico competente per il personale. «Vaccinarsi – sostiene il presidente di Asp Stefano Paltrinieri – è una scelta che non riguarda soltanto la tutela della salute di ciascuno di noi, ma anche quella degli altri, soprattutto delle persone più fragili ed esposte agli effetti nefasti, a volte mortali, del virus. É una sensibilità, ne siamo certi, già ben presente tra il personale, gli ospiti e i familiari delle nostre strutture, due delle quali hanno dovuto pagare un alto prezzo alla pandemia. Sta noi cogliere tale opportunità, in modo consapevole e informato».



