Vignola: le chiavi della città consegnate alle suore
Sabato 8 in Consiglio Comunale seduta straordinaria per la cerimonia di consegna alle religiose appartenenti all’Ordine delle Suore 'Adoratrici del Santissimo', presente nel comune dal 1927
È stato convocato per sabato 8 novembre, alle ore 10.00, presso la Sala consiliare del Municipio, il Consiglio comunale nel corso del quale verranno conferite le “Chiavi della città” alle suore di Vignola appartenenti all’Ordine delle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento. Sono previsti, tra gli altri, gli interventi della Madre generale suor Maria Luisa Ciceri, del parroco di Vignola Don Luca Fioratti e del presidente della Fondazione L’Asilo di Vignola Valter Baldini.
Questa è la motivazione ufficiale dell'onorificenza: “Il sindaco Emilia Muratori e il Consiglio comunale di Vignola conferiscono le chiavi della città alle Suore Adoratrici del Santissimo Sacramento che hanno svolto, per quasi cento anni, un encomiabile e fondamentale servizio a favore della comunità vignolese nella cura dei malati, dei bambini e dei più fragili. Tante famiglie hanno avuto modo di conoscere la loro dedizione, la loro discrezione, il loro sostegno fattivo. Questa onorificenza vuole essere l’espressione della riconoscenza e dell’apprezzamento di un intero territorio”. L’Istituto delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento è una Congregazione fondata nel 1882 a Bergamo da San Francesco Spinelli, con Casa Madre e Casa Generalizia a Rivolta d’Adda. Le suore erano presenti a Vignola fin dal 4 ottobre 1927. Negli anni, hanno svolto la loro missione presso l’ospedale cittadino tanto che, negli anni ’50, le suore erano ben 12 (la Superiora, 5 infermiere, 3 guardarobiere, 1 assistente agli inabili anziani e 2 cuoche). Nel 1956 le religiose erano diventate poi 14: si erano aggiunte infatti una suora infermiera per la sala operatoria e una per la radiologia. L’altra attività estremamente significativa è quella svolta presso la Scuola materna situata in viale Mazzini, che è continuata fino ai giorni nostri e che ha visto la presenza costante delle Suore nella cura dei bambini in età prescolare, tanto che ancora oggi l’Asilo di Vignola è spesso citato dai cittadini come “L’Asilo delle suore”. Durante la Seconda guerra mondiale, inoltre, le Suore avevano prestato la loro opera a favore dei ricoverati nell’ospedale militare presente in città. Meritoria, infine, la gestione della Colonia elioterapica per bambine allestita presso le rive del fiume Panaro, nonché la cura della maternità e dell’infanzia presso la Casa della Madre e del Bambino, nell’edificio conosciuto a Vignola come ex OMNI (Opera nazionale maternità e infanzia).Dalla fine di settembre, per ragioni di organizzazione interna, hanno però dovuto lasciare Vignola per tornare presso la sede generale della congregazione a Rivolta d’Adda, nel cremonese.
Da anni Lapressa.it offre una informazione indipendente ai lettori, senza nessun finanziamento pubblico. La pubblicità copre parte dei costi, ma non basta. Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci segue di concederci un contributo. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di lettori, è fondamentale.
Spilamberto e Savignano, denunciate tre persone per abbandono di rifiuti
Mirandola, sospeso autolavaggio non a norma: sanzioni per oltre 13mila euro
Serramazzoni, grande incendio alla Nuova Neon: Vigili del Fuoco al lavoro tutta la notte
E' ufficiale, la Ctss conferma lo spostamento dell'automedica da Vignola a Pozza
Articoli Recenti
Crisi Gambro, alta adesione alla sciopero di oggi
Carpi, minaccia titolare di un negozio con un taglierino: denunciato nigeriano
Carpi, sabato Guido Sola presenta i suoi 'Quadretti sparsi sulla giustizia'
San Felice, un vicolo per Emilio Tosatti, fondatore di SanFelice 1893 Banca popolare

 (1).jpg)
