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'A differenza di quanto contenuto nella lettera, ci si augura a causa di un errore involontario di chi l’ha scritta, il Comune di Cavezzo non ha mai effettuato telefonate anonime, finte richieste di informazioni o appostamenti in auto. L’attività di Baby-Sitter Sharing descritta dal signor Tognin è stata oggetto, oltre che di telefonate informative con la conduttrice assolutamente cordiali, di un controllo di routine della Polizia Locale, ma semplicemente dovuto al fatto che, nelle scorse settimane, in particolare su diverse chat di genitori, tale attività era stata pubblicizzata come centro estivo, ipotesi poi non concretizzatasi a causa del mancato raggiungimento del numero di iscrizioni necessario'.
Così il Comune di Cavezzo replica alla lettera pubblicata ieri da La Pressa a firma di Paolo Tognin (Docente di Scienze Motorie, allenatore di Pallavolo e Consulente per l'organizzazione di centri estivi) e di cinque genitori (Daniela Salvioli, Francesca Golinelli, Federica Golinelli, Ilaria Beccari e Claudio Bagni), lettera nella quale si lamentava l'atteggiamento tenuto dall'amministrazione comunale stessa sul tema centri estivi.
'Al signor Tognin, presso gli uffici della Polizia Locale, è stato ribadito che le sopra citate attività, per lui comprensibilmente fastidiose, non erano assolutamente dovute a controlli da parte del Comune, e che chiunque abbia notizie di centri estivi abusivi, o non rispettanti le regole in vigore, può rivolgersi alla Polizia Locale, per regolare segnalazione, con tutte le tutele del caso nei confronti di chi la presenta - afferma ancora il Comune nella risposta -. Un tema importante come la sicurezza e la regolarità delle attività estive per i bambini, specie in questa estate pesantemente condizionata dal periodo di emergenza, a Cavezzo vede attenzione e collaborazione da parte di tutti (oltre a notevoli investimenti dell’amministrazione a sostegno di famiglie e operatori), controlli puntuali e rigorosi da parte degli enti preposti, facendo attenzione però a non alimentare una cultura del sospetto, in base alla quale, attraverso denunce anonime, si mettono in scena rivalità personali o ripicche'.
Nella foto il parco Falcone e Borsellino a Cavezzo
Redazione Pressa
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