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Mirandola, minacce anonime al sindaco Budri, centrodestra denuncia clima d'odio

Mirandola, minacce anonime al sindaco Budri, centrodestra denuncia clima d'odio

'Chiediamo una presa di posizione chiara, pubblica e inequivocabile da parte di tutti i gruppi consiliari di opposizione'


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'Negli ultimi mesi, il sindaco di Mirandola – donna, madre, amministratrice eletta democraticamente – è stata bersaglio di ripetute minacce anonime, recapitate prima nella cassetta della posta di casa e poi direttamente presso la sede del Municipio di Via Giolitti. La sindaca ha sporto denuncia, come è doveroso fare in uno Stato di diritto, e le forze dell’ordine stanno conducendo le relative indagini. Si tratta di fatti gravissimi, che hanno colpito non solo una figura istituzionale, ma una giovane donna, una madre, la cui unica “colpa” è quella di servire, dalla parte sbagliata secondo i suoi detrattori, la propria comunità con dedizione, impegno e coraggio'. Così, in una nota la Lista Civica - Letizia Budri Sindaco, Lega Mirandola, Fratelli d'Italia e Forza Italia.

'Eppure, di fronte a questa vile aggressione, anziché esprimere solidarietà e rispetto, alcuni esponenti dell’opposizione locale (i cui nomi nella scorsa tornata elettorale amministrativa erano presenti nelle liste delle attuali due rappresentanze consiliari d'opposizione) hanno preferito costruire una “teoria del dubbio”; mistificazioni cavalcate e ribadite talvolta anche da consiglieri 'opposizione nel corso delle sedute del Consiglio Comunale. Un comportamento studiato per alimentare il sospetto, con l'ovvio obiettivo di gettare discredito sull'aggredito, anziché condannare un grave e reiterato comportamento intimidatorio.
Addirittura c'è chi, con tono compiaciuto, ha commentato pubblicamente che le lettere sarebbero “inventate”, un mero strumento di propaganda; o chi, in un attacco ignobile a mezzo social, perpetrato nei commenti relativi ad un recente post sulla commemorazione delle vittime del rogo di via Roma apparso sul gruppo Facebook cittadino “La Mirandola”, ha scritto che... “e la sindaca sulle sue pagine social posta le foto dei suoi figli: la famosa lettera non l'ha spaventata abbastanza”. Commenti, peraltro ciclicamente reiterati, che superano ogni limite e decenza e che vanno ad offendere qualsiasi cittadino che creda nella dignità umana e nel rispetto delle istituzioni - continuano i gruppi consigliari di maggioranza -. Ciò che più inquieta è il silenzio di chi dovrebbe dissociarsi immediatamente da queste affermazioni. Né il candidato sindaco dell’opposizione, né tanto meno i suoi principali sostenitori, e neppure i partiti e le liste che li hanno sostenuti nella scorsa campagna elettorale hanno sentito il dovere morale di prendere le distanze da queste parole indegne pronunciate da loro “compagni di lista”. È un silenzio che pesa, che rischia di sottendere complicità. Siamo stanchi. È ora di dire basta.
Chi semina odio e disprezzo, chi utilizza i social per colpire la persona e non il merito delle decisioni amministrative prese, chi si nasconde dietro un’opposizione che non propone ma sa solo criticare e calunniare, deve sapere che non ha alcun posto in una comunità civile. Chiediamo una presa di posizione chiara, pubblica e inequivocabile da parte di tutti i gruppi consiliari di opposizione, degli esponenti e delle liste che li sostengono e di tutti coloro credano che la politica sia confronto, non gratuito spargimento di fango. Il dissenso è sacrosanto in democrazia, ma non può e non deve mai tradursi in linciaggio personale, soprattutto quando va a toccare la vita privata e la sicurezza di una madre, di una cittadina e dei suoi affetti più cari. Chi non trova il coraggio di dissociarsi da queste parole, ne è corresponsabile'.
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