Parole raccolte anche da Carlo Giovanardi di Idea. 'Senza voler entrare nel merito di questioni relative alla proprietà della scuola elementare di San Felice, dei poteri del Consiglio di Istituto e delle spese relative all’apertura alla domenica, quella che appare totalmente sbagliata e contro ogni principio di integrazione degli extra comunitari nel nostro Paese, è l’uso della nostra scuola pubblica nell’insegnamento di lingue e religioni che non appartengono alla nostra storia e alla nostra cultura - afferma Giovanardi -. La nostra scuola pubblica infatti deve proporre agli studenti provenienti da ogni parte del mondo di ogni cultura e di ogni religione, l’insegnamento della lingua italiana, dei principi della nostra Costituzione laica e repubblicana, degli elementi di religione così come disciplinati dal concordato fra lo Stato italiano e la Santa Sede e dei valori universali di libertà, democrazia, parità di diritti e di doveri fra uomini e donne. E’ pertanto totalmente sbagliato nella sede di una scuola pubblica, dare spazio, cosa del tutto lecita nel privato, a religioni e culture nelle quali in molti casi questi principi fondamentali vengono contraddetti e nelle quali comunque non esiste quella differenza fra le istituzioni civili e quelle religiose che è uno dei pilastri fondamentali su cui si basa la nostra democrazia'. “Nelle nostre scuole si insegna l’italiano e la cultura occidentale, che poggia su radici giudaico cristiane, non sicuramente l’arabo o l’Islam, che troppo spesso hanno dimostrato di avere una visione distorta delle libertà umane e dell’uguaglianza tra uomo e donna. Siamo assolutamente contrari alla cessione delle aule di una scuola pubblica in comodato d’uso a un’associazione islamica per insegnare l’arabo e l’islam”. Cosi si uniscono al coro Stefano Bargi, consigliere Lega Nord in Regione e Guglielmo Golinelli deputato Lega alla Camera e commissario della sezione Lega della Bassa Modenese. “L’integrazione passa per l’adesione a un modello culturale, quello occidentale appunto, e dal parlare correttamente la lingua italiana, che troppo spesso non è sufficientemente conosciuta dagli studenti stranieri, con gravi ripercussioni sulla qualità didattica”, aggiunge Golinelli.
San Felice, lezioni di arabo e Islam a scuola: centrodestra in rivolta
Opposizioni unite contro la decisione del Consiglio di istituto delle scuole elementari di San Felice
Parole raccolte anche da Carlo Giovanardi di Idea. 'Senza voler entrare nel merito di questioni relative alla proprietà della scuola elementare di San Felice, dei poteri del Consiglio di Istituto e delle spese relative all’apertura alla domenica, quella che appare totalmente sbagliata e contro ogni principio di integrazione degli extra comunitari nel nostro Paese, è l’uso della nostra scuola pubblica nell’insegnamento di lingue e religioni che non appartengono alla nostra storia e alla nostra cultura - afferma Giovanardi -. La nostra scuola pubblica infatti deve proporre agli studenti provenienti da ogni parte del mondo di ogni cultura e di ogni religione, l’insegnamento della lingua italiana, dei principi della nostra Costituzione laica e repubblicana, degli elementi di religione così come disciplinati dal concordato fra lo Stato italiano e la Santa Sede e dei valori universali di libertà, democrazia, parità di diritti e di doveri fra uomini e donne. E’ pertanto totalmente sbagliato nella sede di una scuola pubblica, dare spazio, cosa del tutto lecita nel privato, a religioni e culture nelle quali in molti casi questi principi fondamentali vengono contraddetti e nelle quali comunque non esiste quella differenza fra le istituzioni civili e quelle religiose che è uno dei pilastri fondamentali su cui si basa la nostra democrazia'. “Nelle nostre scuole si insegna l’italiano e la cultura occidentale, che poggia su radici giudaico cristiane, non sicuramente l’arabo o l’Islam, che troppo spesso hanno dimostrato di avere una visione distorta delle libertà umane e dell’uguaglianza tra uomo e donna. Siamo assolutamente contrari alla cessione delle aule di una scuola pubblica in comodato d’uso a un’associazione islamica per insegnare l’arabo e l’islam”. Cosi si uniscono al coro Stefano Bargi, consigliere Lega Nord in Regione e Guglielmo Golinelli deputato Lega alla Camera e commissario della sezione Lega della Bassa Modenese. “L’integrazione passa per l’adesione a un modello culturale, quello occidentale appunto, e dal parlare correttamente la lingua italiana, che troppo spesso non è sufficientemente conosciuta dagli studenti stranieri, con gravi ripercussioni sulla qualità didattica”, aggiunge Golinelli.
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