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Sassuolo: Camere ardenti sovraffollate, ma la Casa del Commiato resta una chimera

Sassuolo: Camere ardenti sovraffollate, ma la Casa del Commiato resta una chimera

Il progetto per la realizzazione di una nuova Casa del commiato è bloccato in attesa del trasloco della Croce Blu, nonostante l'asta vinta dalla Cofim


3 minuti di lettura

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Da una parte, il 3 marzo, il direttore dell’ospedale di Sassuolo è stato costretto ad adottare un provvedimento di limitazione dell’accesso delle salme alle Camere ardenti per eccesso di richieste e sovraffollamento con relative proteste dei familiari dei defunti. Dall'altra la società Cofim di Gianni Gibellini a gennaio si è aggiudicata all'asta l'ex sede della Croce Blu-Pas in via Ancora, ma non avendo ancora il Comune individuato una nuova sede per l'associazione di volontariato, il progetto per la realizzazione di una nuova Casa del commiato è bloccato in attesa del trasloco della Croce Blu e del cambio di destinazione d'uso dell'edificio.

Il caso, considerati gli enormi problemi di sovraffollamento delle Camere ardenti attuali, chiama in causa la possibilità stessa delle famiglie sassolesi e dell'intero comprensorio ceramico di dare l'ultimo saluto ai cari defunti in modo adeguato e riservato ed è finito anche sui banchi del Consiglio comunale e della Assemblea della Emilia Romagna attraverso interrogazioni consigliari e regionali. L'ultima è firmata dai consiglieri Pd Serena Lenzotti, Matteo Mesini, Pasquale Del Neso e Mimma Savigni.

L'interrogazione

'Il 22 marzo 2022 il sindaco Menani nel rispondere ad un’interrogazione sulla Pas affermava che “ad oggi le opzioni valutate riguardano sia il conseguimento della disponibilità del fabbricato con la soluzione degli importanti problemi di carattere urbanistico che vedono il fabbricato attualmente destinato alla demolizione, sia il reperimento di una diversa sede.
Allo stato siamo in attesa della fissazione di altra data di vendita fallimentare per riaprire a tutto campo la ricerca di una soluzione”. La Giunta di Sassuolo, nonostante questa risposta che esplicitava che quell’edificio sarebbe stato demolito, ha confermato l’intendimento nella promozione della realizzazione di una struttura del commiato e di un annesso impianto destinato alla cremazione delle spoglie proseguendo sostanzialmente un’azione deliberata dalla precedente Giunta - ricordano i consiglieri Dem -. Eppure il Comune di Sassuolo, nonostante il tempo trascorso dall’avvio della procedura di vendita giudiziaria in conseguenza del fallimento, non ha ancora provveduto all’individuazione di una nuova soluzione per la Pas Croce Blu per consentirgli di proseguire le proprie attività senza interruzioni e con la possibilità di alloggiare adeguatamente mezzi e volontari'.
Due dunque i problemi in campo per il Pd. 'In primo luogo il territorio comunale e del distretto ceramico non può privarsi di una associazione come la Pas Croce Blu per il ruolo svolto dal 2008 di servizio alle comunità per il trasporto socio sanitario e occorre quindi individuare una nuova sede adeguata alle esigenze dell’associazione.
In secondo luogo l'esito dell’asta consente al Comune di Sassuolo di vedere soddisfatta grazie ad un soggetto privato una esigenza pubblica' e per questo va quindi reso operativo il passaggio.

La grave situazione oggi alle Camere Ardenti

Il servizio offerto oggi dal Comune di Sassuolo è finito più volte nel mirino dei cittadini. L'ultimo saluto al caro defunto avviene in uno spazio stretto, spalla a spalla con le famiglie di altri defunti, senza privacy e senza riservatezza. Del resto sono sempre più numerose le famiglie che desiderano collocare la salma in strutture idonee e l'ospedale accettando queste richieste vive un enorme problema di gestione.
E' evidente che la creazione di una nuova Casa del commiato darebbe una risposta al problema in obbedienza, peraltro, a quanto stabilito dalla legge regionale del 2004 per la quale il Comune è chiamato a promuovere la realizzazione e il funzionamento di strutture nell'ambito delle quali possano tenersi i riti del commiato. Val la pena sottolineare che un progetto per la nascita di tale struttura a Sassuolo era già stato abbozzato anni fa e riguardava il terreno pubblico di fianco al cimitero nuovo, ma alla fine l'amministrazione decise di non procedere alla alienazione.
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