Ciò che i pm hanno messo nero su bianco è che in questa regione, dove pure tanto si è fatto per contrastare la presenza delle mafie, imprenditori, giornalisti, professionisti, notai, politici (pochi in verità) sono stati accusati di aver fatto affari con la cosca Grande Aracri di Cutro, domiciliata a Brescello, non solo perché costretti, ma soprattutto perché convinti dalla loro forza economica, di cui avevano bisogno per fare impresa e garantirsi guadagni facili. Il processo “Black monkey”, chiusosi a Bologna nel 2017, ci aveva confermato come, nel settore economico del gioco d’azzardo, sempre uomini della ’ndrangheta avevano costruito un impero da 40 milioni di euro, ramificandosi in tante province, tra cui anche la nostra. Attenderemo, naturalmente, la conclusione del processo Aemilia per conoscere quanto delle richieste dei pm sarà accolto, ma già oggi ci sono tanti elementi di conoscenza in più su cui riflettere ed agire per provare a costruire una nuova cultura della legalità nelle nostre terre.
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>