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Secondo l’ormai ex ministro Delrio, nel prossimo mese di maggio, “finalmente” partiranno i lavori della “bretella autostradale” da Campogalliano a Sassuolo. Questa opera, come è già stato più volte dimostrato e come è sotto gli occhi di un qualsiasi buon padre di famiglia, non solo è inutile, ma anche dannosa. Un’opera pensata quando non c’era ancora l’attuale superstrada. A parte i danni, ma chi la costruirà? Saranno i privati che si addosseranno il rischio di impresa? Stiamo scherzando? Siamo in Italia e quasi la metà dei costi preventivati saranno coperti dallo stato; si tratta di ben 215 milioni di euro.
Per capire meglio come vanno le cose nel nostro paese, raccontiamo oggi dell’ultima nata tra le autostrade italiane; si tratta della BREBEMI. Le città di Milano e Brescia erano già collegate da un’autostrada, la Serenissima che effettivamente risultava spesso molto intasata di traffico.
Si prospettarono quindi due ipotesi: portare a quattro corsie il tratto esistente o costruire una nuova tratta che saltasse Bergamo, accorciando così il percorso.
Così, mentre Autostrade per l’Italia, nel 2007, costruiva la quarta corsia, rendendo più agevole il traffico, c’era chi lavorava per costruire la nuova autostrada. Risultato? Sono state realizzate tutte e due
Ora sulla Serenissima il traffico è fluido e, nel luglio del 2014, è stata inaugurata la nuova tratta che collega direttamente Brescia con Milano. Il costo totale è stato di circa un miliardo e mezzo, circa il doppio del preventivato. E il traffico? Rispetto ai 60.000 veicoli preventivati, ne passa mediamente, meno della metà.
Risultato? Gli incassi sono inferiori al previsti, il piano finanziario non tiene e lo Stato e la regione provvederanno a ripianare lo squilibrio di bilancio, con i nostri soldi Ne valeva a pena?
CON 215 MILIONI, ECCO COSA SI SAREBBE POTUTO FARE…
Ma li sentite i nostri amministratori come piangono tutti i giorni? Le vedete le nostre città e, in particolare, le nostre strade, come sono ridotte? Ma vediamo nel dettaglio, cosa si sarebbe potuto fare se quella somma fosse stata a disposizione dei nostri amministratori? Ad esempio si sarebbero potute sistemare tutte le strade della provincia; infatti, secondo il presidente della stessa, Giancarlo Muzzarelli, occorrerebbero ”solo” 70 milioni di euro
Oppure, visto che c’è una emergenza casa, di sarebbero potute comprare ben mille abitazioni per l’edilizia popolare. E ancora, abbiamo una delle peggiori arie dell’ Europa? Qui ci sarebbe stato un campo sterminato di azioni da fare. Ad esempio, si sarebbe potuto incentivare coloro che hanno intenzione di mettere il “cappotto” alle loro case offrendo loro un contributo pari alla spesa, di cui un 35% a fondo perduto e la rimanente parte da restituire in dieci anni in corrispondenza della restituzione da parte dello stato; quante case sarebbero così diventate meno energivore? Oppure si sarebbero potute allestire ben due linee filoviarie al posto degli autobus, o offrire abbonamenti ai mezzi pubblici a costi ridotti, o anche, sistemare la linea ferroviaria Modena Sassuolo.
Ma andiamo avanti; ormai la nostra provincia è “una frana” nel senso letterale della parola e i nostri fiumi sono, ad ogni pioggia, a rischio di esondazione. Quanto si sarebbe potuto sistemare con quell’ingente somma? Oppure si sarebbe potuto pagare l’asilo nido ai nuovi nati a Modena, per parecchi decenni.
LA TANGENZIALE DI RUBIERA
Nel “pacchetto bretella”, oltre al collegamento con lo scalo merci (giusto e necessario), è prevista la tangenziale di Rubiera; ma come si fa a “ricattare” Rubiera abbinando la costruzione dell’autostrada a quella della tangenziale? Come si fa? E poi si sta tanto a pensare perchè si perdono le elezioni? Ma dai… Fare politica vuol dire fare delle scelte e le scelte più importanti sono quelle relative a dove investire i soldi pubblici; e poi sulla base di queste si è premiati o castigati dagli elettori; infatti…
MA NON SARA’ PERCHE’…
Per le “grandi opere” straniere i costi sono a carico dei privati; perciò i benefici non vengono sovrastimanti come invece avviene in Italia in quanto i costi sono a carico dei contribuenti. E infatti le “grandi opere” italiane costano di più. La spesa pubblica per ogni chilometro di binario in Italia è 155mila euro, in Francia 60mila, in Inghilterra 86mila. Per ogni Km di rete ferroviaria 215mila euro, 100mila i francesi e 169mila gli inglesi. L'alta velocità in Italia è costata 47,3 milioni di euro al chilometro nel tratto Roma-Napoli, 74 milioni di euro tra Torino e Novara, 79,5 milioni di euro tra Novara e Milano e 96,4 milioni di euro tra Bologna e Firenze, contro gli appena 10,2 milioni di euro al chilometro della Parigi-Lione, i 9,8 milioni di euro della Madrid-Siviglia e i 9,3 milioni di euro della Tokyo-Osaka. In totale il costo medio dell'alta velocità in Italia è stimato a 61 milioni di euro al chilometro.
Forse questi dati spiegano perché in Italia, ma anche a Modena, si previlegino le grandi opere, anche se palesemente inutili, invece che tanti lavori diffusi per piccole imprese?
Buona Pasqua a tutti.
Franco Fondriest