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Diverse volte, in questa rubrica, ho trattato il tema del funzionamento della giustizia in Italia mettendo in rilievo come sia quasi del tutto assente la certezza della pena. Un caso locale, consente oggi, una ulteriore riflessione.
Infatti, si è concluso, proprio ieri, con il patteggiamento a due anni di pena con la condizionale, il processo a carico di Moustapha Tahir autore del clamoroso furto in San Vincenzo. Questo vuol dire che non sconterà nemmeno un giorno di carcere, ma dovrà “rigare dritto” per (ben) cinque anni; poi si riparte da zero.
E’ giustizia questa? E’ certezza della pena?
Ricordiamo che il prezioso dipinto ha subito gravissimo danni che non saranno certo ripagati con la multa di 600 euro inflitta al ladro! Visto che l’art.27 della Costituzione recita: “Le pene…. devono tendere alla rieducazione del condannato”, ci si chiede dove è la rieducazione?
Il Marocco ne aveva chiesto l’estradizione (negata); in tal caso, nel suo paese avrebbe dovuto scontare una pena tra i dieci ed i venti anni; non chiediamo questo, ma non avrebbe potuto essere obbligato, vita natural durante, a pulire, tutte le settimane, quella chiesa che aveva così gravemente offeso?
Così, tanto per rieducare…
Franco Fondriest
Franco Fondriest
Sono di origine trentine, ma ho trascorso la maggior parte della mia vita a Modena. Mi sono laureato in pedagogia ed ho svolto la mia attività lavorativa prevalentemente nella mia .. Continua >>