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Tuttavia, dire oggi che c'è una relazione tra la morte del nascituro e la chiusura del punto nascita di Pavullo, francamente, mi sembra quanto meno prematuro. Rischia di essere una reazione, anche comprensibile, ma emotiva, non sorretta dai dati.
Per quanto ne sappiamo, con un ipotetico massiccio distacco di placenta, il bambino avrebbe potuto morire lo stesso, anche a Pavullo. Oppure, per quanto ne sappiamo, forse ieri correndo a Sassuolo si è salvata almeno una vita: se ne potevano anche perdere due.
Ma non lo sappiamo.
Perciò, calma. Tanti commenti che leggo sui social e che saltano già alle conclusioni, oggi, non sono una cosa che aiuta a fare chiarezza.
A chi chiede all'assessore Venturi di relazionare al più presto, domani, in Commissione Sanità in Regione dico che è logico e doveroso. Dico che mi risulta che ci si sta già muovendo in questo senso da parte del Presidente della Commissione che ha già integrato l'OdG. Purché, aggiungo io, sia già tecnicamente possibile avere una completa e affidabile relazione medica. Perché è sui dati medici che bisogna basarsi.
Intanto, non mi sembra aver sbagliato chi ci ha ricordato che se c'è una morale da trarre da questa storia, è che anche una gravidanza del tutto nella norma, può generare improvvisamente e inaspettatamente emergenze e parti a rischio. Che vanno affrontati -nei tempi corretti- dove i reparti sono più attrezzati, le tecnologie più avanzate, le professionalità più sviluppate.
Mi spiace, ma io credo che giudicare adesso sia sbagliato.
Partiamo dai fatti, e capiamo a fondo. Credo che sia questo quello che dobbiamo ad una famiglia e ad una comunità.
Giuseppe Boschini - consigliere regionale Pd