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“Sempre più venduti i farmaci contro la scabbia in provincia di Modena:129 confezioni tra il 1° gennaio 2017 e il 30 settembre 2018, 775 confezioni di Scaniabil utilizzate in ambito ospedaliero, più le vendite delle farmacie convenzionate che non sono rilevate direttamente. E’ evidente che si tratta di un fenomeno in crescita e si tratta di dati preoccupanti da verificare con estrema attenzione”. Stefano Bargi, consigliere regionale Lega Nord ha presentato una interrogazione in Regione sul tema della diffusione della scabbia. “La maggior parte dei casi di scabbia segnalati al Dipartimento della Sanità Pubblica riguarda minori, molto spesso extracomunitari, che frequentato la scuola primaria e secondaria ma anche richiedenti asilo, ospiti delle strutture di accoglienza del territorio e provenienti da Paesi dove questa malattia è più diffusa”, spiega Bargi.
“Il numero di confezioni dei prodotti anti-scabbia distribuiti nella provincia di Modena nel periodo compreso tra il primo gennaio 2017 e il 30 settembre 2018 ammonta a n. 129 confezioni. 124 confezioni di Scabianil crema sono state distribuite a strutture residenziali (58%), in assistenza domiciliare (38%) e alle carceri (4%) e nello stesso periodo di analisi è emerso un consumo di Scabianil crema in ambito ospedaliero dell’Ausl di Modena pari a 775 confezioni”, aggiunge il consigliere “si tratta di numeri importanti considerando anche che i dati forniti dalla Regione sono comunque parziali perché non sono disponibili i dati di vendita per la cura della scabbia da parte delle farmacie convenzionate, in quanto si tratta di prodotti non a carico del Servizio Sanitario Nazionale”.
A questo punto è urgente sapere “quanti casi di scabbia si sono verificati, nella provincia di Modena, nel 2017 e nei primi 10 mesi del 2018, quanti sono i minori coinvolti e quanti gli adulti, se si tratti di cittadini extracomunitari e/o richiedenti asilo e quali siano gli ambiti in cui sia stata riscontrata l’infezione”, sottolinea Bargi “e chiediamo alla regione anche se siano state adottate misure di profilassi, trattamenti di disinfestazione ambientale e forme di sorveglianza sanitaria nei casi registrati e nei confronti delle persone colpite dal parassita cutaneo”.
Redazione Pressa
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