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Non si ferma la mobilitazione contro la crisi abitativa e il caro affitto che rende impossibile la vita degli studenti fuori sede nelle città universitarie. Oggi la cosiddetta ‘protesta delle tende’ è approdata a Modena, organizzata dal coordinamento Udu al Foro Boario. I giovani hanno chiesto principalmente interventi nell’immediato e la loro mobilitazione ha visto la solidarietà inaspettata e accolta con soddisfazione dello stesso rettore Unimore Adolfo Porro. 'Modena è la terza città d'Italia per il carroaffitti e servono risposte da da parte delle istituzioni se non arriveranno, dopo questo primo pomeriggio di presidio ne seguiranno altri e ci accamperemo' - afferma Alessandro Bruscella coordinatore Udu Modena e Reggio Emilia.
'Adesso usufruisco di un alloggio universitario ma ai primi tempi della mia permanenza a Modena ho veramente faticato a trovare un alloggio.
600 euro per monolocali ridotti malissimo o 400 per una stanza fatiscente, al limite della vivibilità, rappresentano condizioni impossibili' - afferma Rossella studentessa Unimore fuori sede.
'Nonostante la clamorosa protesta al Politecnico di Milano - afferma Alessandro Bruscella, coordinatore Udu Unimore - ancora il Governo non si è preso alcun impegno concreto per risolvere la crisi abitativa. Anzi, la Ministra Bernini con la grave dichiarazione di oggi conferma la linea fallimentare del Pnrr, nonostante i primi stanziamenti abbiano dimostrato come le risorse stiano andando in gran parte al privato e al libero mercato, non favorendo significativamente il Diritto allo Studio. Per queste ragioni, abbiamo deciso di aderire all’appello lanciato da Ilaria e dalla Terna Sinistrorsa, piantando tende davanti agli atenei di tutta Italia'.
Il rettore ha confermato l’urgenza del problema ma ha spiegato come si stia lavorando per ora a interventi strutturali, anche attraverso fondi PNRR previsti da piani del governo, che non possono che entrare in campo solamente nel lungo periodo.
Per il rettore importante puntare nel breve periodo ad una politica di incentivi per i proprietari immobiliari al fine di dare risposte agli studenti. L’emergenza è stata descritta da tanti dei ragazzi presenti i quali hanno tratteggiato con esempi allarmanti la realtà modenese dove si arriva a pagare fino a 500 euro stanze in alloggi universitari al limite della abitabilità.
L’Unione degli Universitari ha elaborato un articolato manifesto, composto da 10 proposte per affrontare la crisi abitativa. Alcune delle richieste sono dirette anche al Ministero delle Infrastrutture: 'Crediamo serva agire sulla leva fiscale e contrastare gli affitti in nero. Ad esempio, troviamo inaccettabile che si applichi la cedolare secca al 21% sui canoni liberi: perché bisogna applicare una tassazione agevolata a favore di coloro che fanno pagare una stanza mille euro? Bisogna invece rendere più appetibile il canone concordato. Altra richiesta fondamentale è il blocco dei rincari: come succede in Francia, Spagna o Germania serve individuare un limite più stringente per l’adeguamento annuale del canone, non è possibile che il canone possa crescere del 10% seguendo l’inflazione annua'.
Redazione Pressa
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