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Elenco interventi post-alluvione Romagna, la Regione al Governo: ‘Serve fiducia’

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La replica del ministro Priolo e del presidente della provincia di Ravenna alle parole di Bignami: 'Se per le Marche il Governo ha dimostrato di avere fiducia nel caso della gestione dell'alluvione 2022, allora la si deve avere per tutti. Se invece il retropensiero è che le istituzioni dell'Emilia Romagna agiscono in modo non corretto, allora non partiamo bene'


Elenco interventi post-alluvione Romagna, la Regione al Governo: ‘Serve fiducia’
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'Interventi di somma urgenza, 5.885, i cui costi sono stimati per oltre 1,8 miliardi di euro. Di questi, più di 516 milioni sono già stati spesi per i lavori già attuati (972) o in corso d’opera (1.912). Ora il Dipartimento nazionale di Protezione civile ci ha chiesto un dettaglio che spacchetta gli interventi e ci chiede di individuare nell'ambito degli interventi prioritari, quelli ulteriormente urgenti. Attività che faremo volentieri in tempi brevi, ma che avremmo dovuto fare entro 90 giorni, appena possibile consegnerò il rapporto completo al ministro Musumeci, probabilmente già la prossima settimana. Il problema però non è il piano degli interventi con la individuazione delle priorità delle priorità, ma la mancanza di risorse stanziate dal Governo'. Così nel corso di una conferenza stampa, Irene Priolo, vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, ha replicato a quanto sottolineato ieri dal viceministro Bignami.

'La verità è che stiamo spendendo soldi che non abbiamo: non ci sono le risorse per gli interventi di somma urgenza perchè non sono previste nel Decreto legge 61 e in attesa si butta la palla in tribuna. L'assessore regionale apprezza la richiesta del Dipartimento protezione civile sul dettagliare le singole voci, io invece non la approvo e la ritengo una richiesta burocratica inutile - ha attaccato il presidente della Provincia di Ravenna Michele De Pascale prendendosela direttamente col Governo -. Ricordo che non parliamo dei danni complessivi da 8,8 milioni, ma dei primi 1,8 milioni per gli interventi urgenti. Detto questo la fiducia tra le istituzioni è essenziale, ma deve essere reciproca'. Dello stesso tono il sindaco di Forlì-Cesena Enzo Lattuca: 'La fiducia è essenziale tra le istituzioni'.

E ancora Irene Priolo: 'Se per le Marche il Governo ha dimostrato di avere fiducia nel caso della gestione dell'alluvione 2022, allora la si deve avere per tutti. Se invece il retropensiero è che le istituzioni dell'Emilia Romagna agiscono in modo non corretto, allora non partiamo bene'.

'Non possiamo correre il rischio di arrivare all’autunno senza aver completato gli interventi di somma urgenza - ha sottolineato la Priolo -. Serve agire celermente, nei prossimi mesi, per arrivare preparati all’autunno: confidiamo nel fatto che il Governo stanzi al più presto le risorse necessarie per interventi che, entro l’autunno, mettano in sicurezza territorio e popolazione, anche grazie al lavoro e al confronto avviato al tavolo con gli Enti locali al quale abbiamo presentato, come richiesto, la prima stima dei danni. Senza le risorse il rischio è che si blocchi tutto. Noi siamo pronti con le opere urgenti, condivise con i territori: le porteremo all’attenzione del Dipartimento nazionale di Protezione civile, col quale stiamo operando fin dal primo istante, come peraltro dovuto in uno stato di emergenza nazionale. Stiamo uscendo dalla fase di crisi più acuta, ma resta tutta la necessità di mettere in sicurezza le comunità e le infrastrutture viarie, idriche e i versanti, almeno le situazioni più critiche: ce la possiamo fare attraverso un grande impegno condiviso, l’Emilia Romagna e il sistema regionale sono pronti a fare la loro parte fino in fondo'.

Alla conferenza stampa hanno partecipato, in presenza o in videocollegamento, i rappresentanti delle istituzioni dei territori colpiti: Marco Panieri, sindaco di Imola, per la Città metropolitana di Bologna, e i presidenti di Provincia Giorgio Zanni (Reggio Emilia), Enzo Lattuca (Forlì-Cesena), Michele De Pascale (Ravenna), Jamil Sadegholvaad (Rimini), Gianni Michele Padovani (Ferrara). Per la Provincia di Modena, la consigliera provinciale Maria Costi, sindaca di Formigine.

La stima dei danni per fiumi, strade e infrastrutture pubbliche

'Quasi la metà dei danni riguarda fiumi, strade e infrastrutture pubbliche: oltre 4,3 miliardi di euro. Di questi, oltre 1,8 miliardi servono per le spese già sostenute, per coprire le attività in corso e per interventi urgenti da attuare entro l’autunno: sono 5.885, di cui 972 finiti (per più di 15 milioni di euro), 1.912 in svolgimento (per oltre 501 milioni di euro), 2.910 ancora da attivare (per 1 milione 346mila euro), più altri 29 milioni circa per 91 interventi in fase di valutazione' - è stato spiegato dalla Priolo.

Interventi urgenti per oltre 1,8 miliardi di euro: la tipologia

Per quanto riguarda i fiumi, la parte maggiore - per oltre 193 milioni 600mila euro - è di competenza dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile. Si aggiungono altri 15 milioni 339mila euro, per interventi in capo ad Aipo (l’Agenzia Interregionale per il fiume Po).
Ben 715 milioni di euro sono necessari per oltre 4mila interventi urgenti segnalati dai Comuni. Per affrontare i danni causati dal maltempo alla viabilità comunale, in particolare, sono individuati come prioritari 2.743 interventi per oltre 536 milioni 300mila euro. Di questi, 1.552 opere - per oltre 175 milioni 700mila euro - sono urgentissime, necessarie cioè a risolvere situazioni di isolamento o criticità importanti nell’accesso a centri abitati. Allo stesso fine, si aggiungono 368 interventi su viabilità provinciale e rete ferroviaria regionale, oltre che a cura delle Aziende del Trasporto pubblico locale, per più di 328 milioni 300mila euro.
Complessivamente, gli interventi per le strade provinciali superano quota 312 milioni 200mila euro, quelli sulle strade statali (Anas) raggiungono quasi i 126 milioni. Altri 6 milioni 414mila euro servono per i lavori sulla rete autostradale; per le ferrovie si calcolano interventi per 92 milioni 561mila euro.
Quasi 208 milioni di euro di lavori riguardano i canali, in capo ai Consorzi di bonifica. Poco meno di 70 milioni di euro servono per la gestione dei rifiuti. Ancora, 28 milioni 386mila euro sono necessari al ripristino del servizio idrico integrato, 80 milioni 540mila euro per il ripristino dell’infrastruttura della rete elettrica. Altri 45 milioni circa servono per altre tipologie di interventi (patrimonio della Regione, scuola provinciali, beni culturali, diocesi, e così via).

Il focus su Modena

In provincia di Modena sono 333 gli interventi urgenti (per 52 milioni 824mila euro) finalizzati al ripristino dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, avviati o da avviare nei prossimi mesi. Di questi, 30 sono già terminati (per 1 milione 318mila euro), 67 in corso (per quasi 8 milioni di euro), 232 ancora da attivare (per 42 milioni 214mila euro), mentre i restanti 4 (1 milione 362mila euro) in fase di valutazione.
La “quota” di interventi in capo ai Comuni ammonta complessivamente a circa 25milioni e mezzo di euro: circa 118mila euro per opere già svolte; quasi 1 milione e mezzo per attività in corso e circa 24 milioni per opere da attivare. Importante il valore dell’investimento necessario per risolvere criticità d’accesso a centri abitati: sono previsti 53 interventi sulla viabilità comunale per più di 2 milioni di euro. Allo stesso fine, se ne aggiungono altri 8 sulle strade provinciali per oltre 400 mila euro.

Redazione Pressa
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