'Lo stesso sindaco ha ammesso 'falle clamorose' nel sistema dei controlli. Basta questo per un vero azzeramento, non una mera operazione di facciata. Il commissariamento sarebbe il vero reset invocato dal sindaco. Le responsabilità penali saranno anche individuali, ma quelle politiche sono di sistema e ricadono su chi ha guidato e vigilato su Amo in questi anni. È credibile che una sola dipendente abbia potuto gestire e sottrarre ingenti somme senza che nessuno se ne accorgesse? Chi ha autorizzato l’uso della carta di credito aziendale? Cosa sapevano i vertici? E come mai alcuni ammanchi risultano precedenti al suo arrivo? Non possiamo credere che tutto questo possa succedere all'oscuro dell'organismo politico e dirigenziale che gestisce l'Agenzia. Per lo più per anni'.
'È lecito chiedersi se queste strutture non siano diventate i nuovi bancomat della politica ed è impensabile – prosegue Bertoldi che in presenza di una vicenda di tale gravità la magistratura resti silente.
Per il consigliere leghista servono interventi immediati e radicali: 'commissariamento di Amo da parte di figure tecniche e indipendenti, completamente estranee a logiche e legami politici, azzeramento dei vertici, compresi Collegio sindacale e Revisori dei conti, piena collaborazione con la magistratura e trasparenza su tutti i documenti interni relativi alla gestione finanziaria dell’ente e autosospensione dell’ex amministratore unico Reggianini da ruoli politici rilevanti, in attesa di chiarimenti definitivi sul suo ruolo nella vicenda'.
'Bene ha fatto il Comune a costituirsi parte civile – conclude Bertoldi – ma serve coerenza. La legalità non si persegue a fasi alterne e non si difende solo quando fa comodo. Pretendiamo chiarezza, trasparenza e giustizia. Per Modena, per i modenesi, e per il rispetto dei soldi pubblici' - chiude il capogruppo leghista.