Anziani non autosufficienti: 'Il sistema di assistenza non funziona più, entro un anno e mezzo un nuovo modello'
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Anziani non autosufficienti: 'Il sistema di assistenza non funziona più, entro un anno e mezzo un nuovo modello'

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Lo ha detto l'assessore al welfare regionale Isabella Conti nella sua visita in città. 'Su 220.000 persone non autosufficienti diamo risposta a 17.000 nel sistema CRA. Entro un anno e mezzo pronto un progetto per rivedere il sistema. Puntando sulla domiciliarità con nuovi strumenti'


Anziani non autosufficienti: 'Il sistema di assistenza non funziona più, entro un anno e mezzo un nuovo modello'
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'Oggi, in Emilia-Romagna, ci sono mila persone non autosufficienti un numero che diventerà 370 mila tra 18 anni. Nonostante il mezzo miliardo di spesa e gli altri 85 milioni con cui abbiamo incrementato il fondo, riusciamo a dare risposta a 17 mila persone, ovvero anziani nelle Cra. Al netto dei circa 15.000 accolti nelle strutture private e convenzionate con rette che vanno dai 2800 ai 4500 euro. È chiaro che il sistema, così come lo abbiamo pensato, non può più funzionare. Quindi, al netto degli investimenti, che continuiamo e dobbiamo continuare garantire, poiché la curva crescerà, bisogna però riflettere seriamente su come riformulare il sistema. La Regione Emilia-Romagna un'idea ce l'ha e nel giro di un anno e mezzo, vedremo di darle forma concreta'.

Lo ha affermato l’assessore regionale al Welfare e alla Scuola, Isabella Conti, nel mezzo delle tappe della sua giornata modenese, accompagnata da due assessori comunali al Welfare e alla Scuola, Francesca Maledetti e Federica Venturelli. Prima al Tortellante, dove lavorano i ragazzi affetti da autismo, poi al plesso scolastico dell’Istituto Comprensivo 1, dove l’assessore ha assistito alla compartecipazione di lavori manuali tra bambini della scuola primaria e anziani del quartiere. Nel pomeriggio, ha visitato la CRA Vignolese, l’unica di proprietà e totalmente gestita da personale comunale.
'Al Tortellante e alla scuola primaria, ho avuto la dimostrazione plastica della straordinarietà delle esperienze che a Modena e in Regione si possono creare. Esperienze umane, di rete, di relazioni che migliorano la vita delle persone nel presente e soprattutto nel futuro e nel dopo di noi, che nessun finanziamento, anche illimitato, potrebbe comprare.
Siamo, in questo senso, come regione, una vera e propria “Social Valley” con modelli che andrebbero esportati. Con questa consapevolezza, siamo pronti ad affrontare altre sfide importanti, come quelle sul fronte del disagio giovanile, della fragilità delle famiglie e dell’assistenza agli anziani non autosufficienti'. Ed è proprio su questo punto che chiediamo all'assessore di fornirci qualche informazione in più sulla 'rivoluzione' che si vorrebbe apportare al sistema di assistenza alla non autosufficienza. “Il percorso richiederà almeno un anno e mezzo o due di programmazione, ma entro la legislatura vorrei vedere tutto ben strutturato nella pratica. Dobbiamo pensare ai tipi di servizi necessari per le persone con più di 65 anni e su come garantirli. Dobbiamo avere un quadro sui bisogni e le problematiche a cui una persone va incontro nell'anzianità. Oggi dobbiamo pensare che a fronte di 17.000 di anziani in struttura ce ne sono migliaia decine di migliaia fuori che sono assistiti da famiglie che modificano la loro vita e spendono grandi cifre per potere assistere i loro cari. Con badanti in nero, regolari. Un mondo che anche se non accede ai servizi spende ugualmente se non di più'.
A questo punto chiediamo all'assessore di entrare più nello specifico dell'idea e del programma della regione per cambiare il sistema, anzi per mettere a sistema un nuovo modello. 'Lo ribadisco, l'idea ce l'abbiamo ma non nei dettagli. Pensiamo ad uno strumento che ci consente di individuare le problematiche e di fornire risposte strutturate anche attraverso l'ausilio della telemedicina. dell'intelligenza artificiale, utilizzandola insieme ad altri e più diretti strumenti per contrastare il decadimento e la solitudine, favorendo il più possibile la domiciliarità. Mettendo in rete tutte quelle realtà che già agiscono in questi ambiti. Per il resto non anticipo altro. Le idee sono chiare ma per metterle a terra credo prevedo ancora un anno e mezzo'.

Gi.Ga.

Nella foto, da sinistra l'assessore al welfare del comune di Modena Francesca Maletti, l'Assessore regionale al welfare e alla scuola Isabella Conti, e l'assessore comunale alla scuola Federica Venturelli

Gianni Galeotti
Gianni Galeotti

Nato a Modena nel 1969, svolge la professione di giornalista dal 1995. E’ stato direttore di Telemodena, giornalista radiofonico (Modena Radio City, corrispondente Radio 24) e consiglie..   Continua >>


 
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