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La pandemia da Coronavirus ha messo a dura prova il Servizio Sanitario modenese. Per Articolo Uno la risposta, 'pur tra qualche inevitabile limite dovuto alla natura inedita del fenomeno, è stata all'altezza della sfida, ma ora serve un nuovo Piano attuativo locale'.
“L'organizzazione territoriale ed ospedaliera complessivamente ha retto, i professionisti hanno mostrato grande competenza, abnegazione e sacrificio - afferma Milena Greco del Forum Welfare Articolo Uno Modena - ora è il tempo di analizzare, riflettere e ristrutturare stabilmente, pensando alla pandemia ancora in corso che verosimilmente non si esaurirà a breve e ai bisogni nuovi che si erano già affacciati prima della pandemia. Demografia, epidemiologia e nuove tecnologie imponevano già un aggiornamento, una revisione del Piano Attuativo Locale che nella nostra provincia fu approvato il 14 ottobre 2011.
Sono passati circa 9 anni dall'ultima riflessione collettiva che coinvolse Istituzioni e vari portatori di interesse e questi ultimi mesi hanno reso ancora più acuta la necessità di varare una fase di analisi e pianificazione, la più democratica e partecipata possibile, per un nuovo PAL. tti del governo (DL Rilancio), prese di posizione di agenzie sanitarie nazionali e internazionali (OMS, ISS), dichiarazioni di autorevoli ricercatori di politica e organizzazione sanitaria chiedono di cambiare e di andare stabilmente verso un nuovo assetto per Ospedali e Territori, maggiormente in grado di fare fronte ai bisogni sanitari vecchi e nuovi di prevenzione e cura delle cittadine e dei cittadini, rafforzando il carattere pubblico e universale e facendo attenzione alla equità territoriale, specie nelle aree interne e montane.
In questi anni post-PAL 2011-13 importanti e continue scelte sono state fatte, dalla integrazione dei due Ospedali modenesi, alla recente ultima allocazione delle risorse per investimenti di 276 mln ma il tutto 'fuori' da una nuova programmazione sistemica, provinciale e in taluni casi interprovinciale - chiude l'esponente di Articolo Uno -. Grazie alla legge di bilancio 2020-2022, al Decreto Rilancio e alle risorse europee in arrivo (forse MES e Recovery Fund) per la Sanità avremo più risorse a disposizione”.
“Questo è il tempo di una nuova programmazione sanitaria locale strategica – aggiunge Paolo Trande, segretario Articolo UNO Modena - per aggiornare la risposta di prevenzione e cura nel nostro territorio a livelli ancora più alti di qualità, sicurezza ed equità, superando gli effetti dei precedenti 10 anni di tagli legati al de-finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, per la teoria della insostenibilità della Sanità Pubblica e Universale che ha spostato risorse pubbliche sulla cosiddetta 'seconda gamba”. Mi riferisco al welfare sanitario aziendale e ad assicurazioni private defiscalizzati, cause della crescita della spesa 'out of pocket' delle e dei cittadini modenesi. Insomma, una discussione generale che coinvolga i consigli comunali, i partiti, i sindacati, i professionisti della sanità, i tecnici, le organizzazioni economiche, il volontariato, il terzo settore, l'opinione pubblica con un unico obiettivo: la Sanità modenese del futuro”.
Redazione Pressa
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