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'Bar chiusi alle 18 e negozi alimentari che vendono alcol aperti in centro fino alle 21. Con la motivazione di prevenire assembramenti, il Comune persevera nell'errore, dalle conseguenze già gravi, di consentire la vendita di alcolici la cui diffusione, proprio dopo le ore 18, costituisce, a Modena, una delle maggiori fonti di problemi di ordine pubblico'
La proroga al 30 aprile dell'ordinanza del Comune, entrata in vigore lo scorso novembre, che obbliga la chiusura dei negozi del settore alimentare e beande dopo le ore 21 con l'obiettivo di ridurre i rischi di assembramento riceve la critica del Capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale Piergiulio Giacobazzi, convinto che la vendita di alcolici dovrebbe essere interrotta prima, insieme alla chiusura dei bar, alle ore 18.
'E questo - afferma il Capogruppo - per evitare la problematica legata all'acquisto, da parte di giovani, di alcol, dopo le 18.
'La ragazza che ha rischiato di morire ai Giardini Ducali dopo avere ingerito alcol acquistato da un negozio alimentare del centro aperto in orario serale, non ha insegnato nulla? E le risse di ragazzi che dopo le 18 trovano accesso facile agli alcolici nei soliti negozi per ubriacarsi e prendersi a botte, non dicono nulla? Noi siamo convinti che insieme alla chiusura dei bar in centro storico debba scattare anche il divieto di vendere alcolici. Per prevenire gli effetti dell’uso ma soprattutto dell’abuso oltreché per un principio di correttezza nei confronti delle attività costrette a chiudere alle 18'.
In pratica se l'obiettivo comune è quello evitare di creare condizioni di assembramento e prevenire l'abuso di alcolici, Comune e Forza Italia hanno idee diverse su come raggiungerlo. Il Comune attraverso lo stop alle 21, Forza Italia attraverso lo stop alle 18, solo per la vendita di alcolici.
Fatto sta che ad oggi, per i negozi di vicinato con vendita di generi alimentari, la chiusura è fissata alle ore 21. Il mancato rispetto di quanto previsto dall’ordinanza, che resterà in vigore fino al 30 aprile, sarà punito con una sanzione amministrativa di 400 euro, a cui potrà essere applicata la sanzione accessoria della chiusura dell'esercizio o dell'attività da 5 a 30 giorni, mentre all’atto dell’accertamento della violazione potrà essere disposta la chiusura provvisoria per 5 giorni.
Redazione Pressa
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