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'Nessuno ci ascoltò quando lo scorso anno denunciammo la preoccupante situazione in cui versavano i corsi d’acqua modenesi e di tutta la regione Emilia-Romagna. Non si poteva perdere altro tempo, era, ed è a maggior ragione oggi, necessario introdurre tutte le risorse economiche e umane per predisporre interventi di messa in sicurezza dei corsi d’acqua; non è possibile continuare a mettere dei cerotti sopra a ferite terminali solo perché manca una reale progettualità strutturale per garantire la convivenza dell’uomo con la natura. La Giunta con vicepresidente Schlein non è stata capace di presentare un progetto per i nostri corsi d’acqua e pertanto ha dovuto rinunciare, tra il 2021 e il 2022, a 55 milioni (su un totale di 71) da parte del Governo.
Una Giunta che piange miseria e reclama in ogni occasione interventi nazionali non è in grado poi di destinare le somme ricevute e, in conclusione, preferisce addossare le colpe del proprio immobilismo e della propria incapacità ad un neo Governo che non fa altro che garantire aiuti ai cittadini'. Così il senatore Fdi Michele Barcaiuolo torna oggi sulla polemica lanciata nei giorni scorsi, il 4 maggio per la precisione, dal quotidiano Open (qui).
'Accusare di ritardi sul PNRR l’esecutivo nazionale quando le cifre per intervenire prontamente erano già state stanziate, oltretutto senza produrre debito nei confronti dell’Europa, è sinonimo di incapacità politica e disinteresse nei confronti dei cittadini, soprattutto di quelli che, a causa della carenza di opere per la salvaguardia dei fiumi, hanno visto sprofondare le proprie abitazioni e proprietà.
Ma ormai non c’è più da stupirsi, prima la causa era addossata alle tane delle nutrie, ora la disastrata Giunta emiliano-romagnola, pur di non assumersi le proprie responsabilità, riversa le colpe sul Governo. Presumibilmente l’eterna campagna elettorale della paladina dell’armocromia non consente assunzioni di responsabilità - chiude Barcaiuolo -. L’ex vicepresidente Schlein avrebbe dovuto perdere meno tempo in campagna elettorale e si sarebbe dovuta spendere di più per impiegare quei 55 milioni per una costante e puntuale pulizia degli alvei fluviali, ampliamenti delle casse d’espansione e maggiori monitoraggi'.
La replica
Va detto che alla polemica sollevata dal quotidiano di Mentana la Regione Emilia Romagna ha puntualmente replicato.
'Non corrisponde al vero ed è palesemente fuorviante quanto pubblicato da ‘Open’ circa fondi del Ministero delle Infrastrutture non spesi dalla Regione Emilia-Romagna per la messa in sicurezza di corsi d’acqua interessati dalle esondazioni di questi giorni - aveva detto la Regione in una nota -. Con ogni evidenza, 'Open' ha avuto notizia di un rilievo della Corte dei conti, datato e comunque già superato, rispetto a fondi stanziati per la navigazione sul Po, sistema idroviario Padano-Veneto, in particolare per l’Idrovia ferrarese: si tratta di risorse che assolutamente nulla hanno a che fare con la sicurezza idraulica e la prevenzione del dissesto. Peraltro, tali risorse risultano già recuperate e tuttora nella disponibilità della Regione grazie ad un accordo con il Ministero, impiegate non a caso per l'unico scopo previsto e ammissibile: il Piano triennale per la navigazione interna, approvato dalla Giunta regionale in una delle ultime sedute, che prevede non a caso investimenti per 55 milioni di euro'.
'In queste ore difficili per l’Emilia-Romagna e di massimo impegno di tutta la struttura regionale non si avverte davvero alcun bisogno di dover rincorrere a smentite. Mentre si resta come sempre a disposizione degli organi di informazione per qualsiasi informazione, chiarimento e aggiornamento: un lavoro prezioso rivolto ai cittadini che meritano di essere informati correttamente'.
Redazione Pressa
La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, .. Continua >>