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All'indomani dell'assemblea organizzata dalle Unità Sindacali di Base in occasione dello sciopero di lunedì 8, durante quale gli autisti hanno denunciato le difficili condizioni di lavoro (con turni anche da 13 ore e straordinari imposti come regola e non eccezione per supplire alla carenza di personale di circa 80 unità compensata solo dal ricorso ad agenzie interinali), e con bus sempre più vecchi, scomodi ed affidabili (acquistati usati, a detta dei sindacalisti, da aziende del nord Europa con in media 700.000 chilometri e bisognosi di contante manutenzione), il grido d'allarme sembra oggi caduto nel vuoto. Nessuna nuova presa di posizione ufficiale da parte dell'azienda, rispetto alla situazione denunciata. Prevedibile, anche già il giorno dell'assemblea, quando intervenne anche il rappresentante nazionale USB Cortese.
Presenti tra i rappresentanti politici ad ascoltare l'appello e la situazione, solo Andrea Galli (FI), e una delegazione di Sinistra Italiana che oggi, insieme a Cosmolab ha presidiato, informando gli utenti della situazione, numerose fermate degli autobus in città. Ma nessun esponente di Comune e Seta.
Presente, in rappresentanza della Fita - CNA Cinzia Franchini (sono qui per ascoltare e in segno di vicinanza ai lavoratori del trasporto pubblico), nessun altro esponente politico e di governo cittadino.
Solo alcune immagini, oggi, testimoniano in parte la situazione legata alle condizioni degli bus e di lavoro degli autisti. In aumento il numero degli autobus costretti a fermarsi per rotture di vario tipo e a farsi trainare in magazzino. Dove le condizioni non sono rosee. Anche nelle aree al coperto il guano dei piccioni invade pareti e pavimenti andando in alcuni casi anche a diretto contatto con l'acqua con cui i bus vengono lavati.
'Pochi giorni fa sono tornato in magazzino con l'autobus che saltava a causa dello scaricamento precoce dell'aria nelle sospensioni' - racconta un autista.
'La pannellatura del soffitto di diversi bus, complice infiltrazioni, umidità ed usura, si sbriciola' - racconta un collega - e diverse parti di bus sono tenute insieme da nastro da pacchi. Se a questo aggiungiamo che su questi mezzi dobbiamo lavorare su turni anche da 13 ore che ormai sono diventati la regola, capite che la protesta è tutt'altro che velleitaria, come alcuni sostengono. Noi vogliamo soltanto illustrare i problemi alla città e agli utenti per mantenere alta l'attenzione. Perché questi sono problematiche che riguardano non solo i nostri diritti ma il diritto di tutti alla sicurezza, soprattutto quando si tratta di un servizio pubblico. L'azienda non può continuare a risparmiare sulla pelle dei lavoratori e a scapito della sicurezza e della qualità del servizio offerto'