'Spettabile signor
Fabio Rainieri, sono stata informata e documentata, che lei nell’Assemblea regionale legislativa del 6 novembre 2018, ha associato il mio nome, la mia storia a riguardo del paese di Brescello, commissariato nell’aprile 2016 per infiltrazioni di mafia, nello specifico Ndrangheta, al movimento Lega. Prima di parlare si informi, o meglio si ricordi, se ha avuto un vuoto di memoria o non sapeva o non immaginava. Le proibisco e la diffido nel modo più assoluto a utilizzare come paravento nelle sue difese il mio nome e la mia storia da ex leghista'. E' durissimo l'intervento di
Catia Silva contro il consigliere regionale
Fabio Rainieri che pochi giorni fa l'aveva
citata come positivo esempio leghista in uno scontro in Assembla con il consigliere di Sinistra
Igor Taruffi.
Ricordiamo che Catia Silva - uscita dalla Lega per questioni etiche, nonostante le avessero proposto alle politiche un posto in lista - subì diverse intimidazioni per aver denunciato lo strapotere della Ndrangheta a Brescello ante-commissariamento, tanto da essere affrontata minacciosamente in piazza, minacce per le quali nel marzo della scorso anno il tribunale di Reggio Emilia ha condannato a sei mesi anche il nipote del boss Nicolino Grande Aracri, Salvatore Grande Aracri.
'Io ero consigliere della Lega Nord al tempo del commisariamento di Brescello, non Lega come lei ha citato in quell'aula - continua la Silva nella sua lettera aperta inviata anche allo stesso Rainieri e al capogruppo leghista in Regione Alan Fabbri -. Lei, Rainieri, ha mai preso posizione sulla vicenda di Brescello o sulle mie innumerevoli minacce? No. Lei, durante il commisariamento del paese, durato ben 24 mesi, è mai intervenuto e chiesto se avessi bisogno di aiuto? No.
Lei dopo le epocali condanne del 29 marzo 2017 dei cinque calabresi Brescellesi, condannati nel mio processo, mi ha dato sostegno? No. Lei, si è mai degnato di un saluto quando mi vedeva alla feste della Lega Nord? No. Eppure ero quella che ha fatto commissariare il paesello da lei citato. Lei ha mai fatto eventi sulle infiltrazioni mafiose? Quale sarebbe dunque la sua prima linea nelle guerre alla mafia?'
'Per ultimo, le ricordo che a collaborare al commisariamento del Paese è stata Catia Silva e non la Lega e Catia Silva continua tutt’ora in questa battaglia. Non c'è bisogno di appartenere a un movimento politico per la ricerca di una verità. Sono uscita dal movimento, anzi siamo usciti dal movimento, proprio per la motivazione citata da Igor Taruffi ('Ricordo che Silva - aveva detto Taruffi tre giorni fa - è uscita dalla Lega proprio perchè a suo dire abbandonata da Salvini nella battaglia a Brescello. E il ministro dell'Interno, invece di introdurre elementi di insicurezza anche nella lotta alle mafie, sarebbe meglio che facesse il suo lavoro in altro modo')'.
'Eviti di ricordarsi Rainieri della mia persona o della vicenda Brescellese solo per suo comodo, le persone che possono fare questo sono ben altre, persone che nonostante la mia uscita dal movimento con orgoglio e dignità, godono della mia stima e immensa fiducia' - chiude la Silva.