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'Nel settembre del 2018 il chiosco di viale Caduti in Guerra, a fianco dell'ex cinema Principe, veniva ufficialmente trasformato in un “Punto Città sociale e sicura” dall'ex sindaco Giancarlo Muzzarelli. Come da comunicato stampa del Comune dell'epoca: 'L’obiettivo del progetto, promosso dal Comune di Modena attraverso una convenzione con Avpa Croce Blu di Modena che coinvolgerà anche altre associazioni, come Via Piave & Dintorni, è rafforzare le azioni di prevenzione e le attività di informazione rivolte ai cittadini, promuovere il senso civico e il rispetto delle regole per una migliore convivenza e, al tempo stesso, facilitare il contatto con l’amministrazione e la Municipale negli ambiti dello spazio pubblico, oltre che con i servizi del territorio e tra i cittadini stessi.
' e ancora: 'Il “Punto città sociale e Sicura” rappresenta un ulteriore strumento di presidio di zone sensibili della città, oltre che di ascolto sociale, e si inserisce in un quadro di azioni e interventi di sicurezza partecipata e di polizia di prossimità' A parlare è Manuela Spaggiari, segretario modenese di Noi Moderati.
'Nel 2024 la realtà è stravolta, nei fatti è un magazzino per l'associazione Via Piave e dintorni. Nessun presidio, addirittura capita, come nella giornata di sabato, che mentre i rappresentanti dell'associazione stanno svolgendo le loro attività, alcuni tossicodipendenti siano impegnati nel consumare stupefacenti, proprio dietro il chiosco. Difficile pensare che non se ne siano accorti, anche perché alcuni residenti mi hanno confermato che è la quotidianità. Questo sarebbe un presidio? Il Comune, proprietario del chiosco, lo affidi a chi è in grado di mettere in atto attività di controllo e monitoraggio reale di quello che accade nella zona o lo abbatta, vista la sua inutilità. Peraltro anche la sua versione casa dei rider non mi pare sia stato un successo. Passano gli anni e dal Comune di Modena si contano solo le promesse e i successivi flop' - chiude Spaggiari.
Redazione Pressa
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