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“Dopo tre giorni e due notti di discussione, alle 3 e mezzo del mattino, la Regione Emilia-Romagna ha approvato la legge tutta ideologica per il mondo LGBTI, un’ideologia tanto cara a qualche assistente sociale della Val d’Elsa” lo dichiara Ferdinando Pulitanò, presidente provinciale di Fratelli di Italia della Provincia di Modena.
“La legge sull’omotranegatività rappresenta un dogma ideologico della sinistra senza alcun valore giuridico: la Regione ha deciso di sposare uno specifico orientamento ideologico (quello espresso dal mondo LGBT) e contrastare tutte le posizioni che tale orientamento avversano o criticano. La Regione quindi, non si fa più garante del pluralismo del pensiero, non si fa più regolatore delle molteplici istanze culturali provenienti dalla società democratica, ma scende in campo per sposarne una e dire che tutte le altre sono sbagliate e da contrastare.
Si pone ben oltre rispetto ai principi di pluralismo ideologico e culturali cui sono informati i principi supremi della nostra Costituzione (art.21), sponsorizzando un’omologazione del pensiero, sul modello del pensiero unico. A cena mangiano spaghetti antifascisti e nella notte approvano una legge bavaglio”, conclude Pulitanò.
“Come presidente regionale, sono fiero del lavoro fatto dai nostri consiglieri: in Regione Fratelli d'Italia ha condotto una onorevole battaglia con il suo costante ostruzionismo in aula e i suoi 1500 emendamenti, per censurare e contestare una legge discriminatoria, ingiusta e incostituzionale, ma i numeri del fronte comune tra le due sinistre del Partito democratico e Movimento 5 Stelle non potevano portare ad un esito differente” lo dichiara Michele Barcaiuolo, presidente regionale di FDI.
“Questa era la priorità della sinistra in Regione e soltanto dopo l’approvazione di questa legge, la maggioranza ha approvato l’istituzione della commissione di inchiesta di Bibbiano seppur in modo molto più blando di quanto chiesto da Fratelli di Italia (questo a testimonianza di quali siano le priorità della sinistra. “FDI si schiera dalla parte della fascia più debole e non di una minoranza che vuole trasformare i capricci in diritti.”, conclude Michele Barcaiuolo
Redazione Pressa
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