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'La cura dei tumori si avvale sostanzialmente di 3 capisaldi fondamentali: chirurgia e radioterapia per le malattie oncologiche loco-regionali e la terapia sistemica antitumorale per le malattie tumorali non localizzate. Il Dipartimento di Oncologia ed Ematologia si occupa di entrambe le tipologie di trattamento attraverso la radioterapia il trattamento loco-regionale e con i farmaci antitumorali le malattie oncologiche ed ematologiche sistemiche. Quello che si è potuto osservare sia durante la prima che durante la seconda ondata della pandemia, è stata una lieve riduzione dei trattamenti radioterapici ma nessuna variazione è stata osservata nella cura dei pazienti con tumore che necessitano di trattamenti sistemici'. A parlare è Giuseppe Longo, direttore del Dipartimento di Oncologia ed Ematologia dell’Azienda ospedaliera di Modena.
'Infatti, se dovessimo confrontare il numero dei pazienti assistiti per neoplasie sistemiche nei primi 11 mesi del 2019 confrontandoli con quelli dei primi 11 mesi del 2020 non si osserva alcuna sostanziale riduzione, tenendo conto che ancora manca una settimana per completare l’intero mese di Novembre (16.932 vs 16030). La stessa cosa vale per i pazienti sottoposti a trattamenti antitumorali nei primi 11 mesi del 2019 confrontati con i primi 11 mesi del 2020 (1943 vs 1954) - continua Longo -. In sostanza i pazienti con malattie sistemiche oncologiche ed ematologiche non hanno avuto alcun ritardo ed impatto significativo dalla pandemia e dai cambiamenti organizzativi all’interno degli ospedali che si sono resi necessari. Un discorso diverso potrebbe esserci per i pazienti con tumori localizzati il cui approccio chirurgico è quello risolutivo. Abbiamo certamente un allungamento dei tempi di attesa per la chirurgia senologica, urologica e gastroenterologica. Ritardi che tuttavia non sembrerebbero tali da avere un impatto sulle perdite di chance. Si ricorda che nella letteratura scientifica quale sia il ritardo che possa arrecare una perdita di chance in termini temporali non è ancora definito completamente e non è uguale per tutti i tumori e neanche per lo stesso tumore, ma dipende dall’aggressività biologica delle singole neoplasie. In generale un ritardo terapeutico fino a 4 settimane o 4 mesi a secondo del tumore e dell’efficacia dei trattamenti disponibili, potrebbe non determinare perdita di chance'.
Redazione Pressa
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