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'Da oggi sono un insegnante sospendibile: fermate questo scempio'

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La lettera aperta di un insegnante modenese: 'Vedo con chiarezza che il mondo che si prepara per mia figlia sarà disumano'


'Da oggi sono un insegnante sospendibile: fermate questo scempio'
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Una lunga esperienza nella scuola che oggi, per la semplice scelta di non aderire a un trattamento sanitario obbligatorio per la sua categoria professionale, viene interrotta drammaticamente. La lettera aperta inviata oggi dal modenese Andrea Brancolini al suo dirigente scolastico apre una serie di riflessioni, provocazioni ma anche profondi interrogativi, molti dei quali peraltro simili a quelli sollevati dal grande filosofo Giorgio Agamben, pochi giorni fa in audizione al Senato.
Riportiamo in modo integrale la lettera che Brancolini ha voluto condividere con la nostra redazione.


Gentilissimo Dirigente scolastico,
Questa è una riflessione che non scrivo a cuor leggero e che avrei preferito non dover scrivere. La situazione politico sociale italiana è precipitata rapidamente in un baratro istituzionale e di violenza inaudite. Accettare di fare semplicemente la parte delle vittime è, da un punto di vista della dignità umana, inaccettabile. Perciò scrivo.

La Costituzione della Repubblica Italiana è ancora in vigore ed io sono un cittadino della Repubblica. Non solo, sono un docente della scuola italiana da oltre quattordici anni. Da cittadino e da docente sono stato colpito da un duplice ricatto proprio da parte dello Stato italiano: come cittadino mi è stato intimato o ti vaccini o non lavori; come insegnante o ti allinei o ti tacitiamo. L’ultimo decreto legge emanato dal governo italiano prevede infatti che i docenti che non si vogliano o possano vaccinare vengano sospesi dall’insegnamento e la campagna mediatica di demonizzazione e ghettizzazione, una vera e propria caccia all’untore, una sorta di liberazione Dionisiaca, ha fatto sì che chiunque infierisca contro chi non si pieghi alla vaccinazione si senta giustificato a farlo.

In un’epoca in cui la difesa delle minoranze e della diversità sembrava scontata ed acquisita, ci si riscopre invece più che mai libidicamente avidi dell’ingiusto dolore patito da altri, in particolare se la persecuzione è voluta e propagata dai media, ormai unico referente giuridico e morale creduto dalla massa.

Il silenzio, infatti, con cui si tace l’ingiusta sospensione comminata a pochi docenti, solo perché la massa ha chinato il capo alla violazione del proprio corpo e di diritti inviolabili, incomprimibili ed inalienabili fa comprendere come poco Costituzionale, umana e libera sia la scuola della Repubblica italiana. Non ho violato alcuna legge, ma per sospendermi dall’insegnamento se ne violano almeno una decina di quelle costituzionali, senza contare quelle riferentesi ai diritti umani e al diritto del lavoro. Come istituzione scuola e come individui rimanere inermi, anzi agire positivamente, attuando disposizioni del tutto illegittime, poiché contrarie, oltre che al diritto, anche alla dignità umana, mostra quanta pavidità, avidità e disumanità abitino la scuola italiana, tanto da consentire violazioni come quella che io subirò senza alcuna solidarietà.

Sono allibito di come i miei colleghi, i presidi di tutti gli ordini e gradi scolastici abbiano aderito in massa, silentemente e prontamente a questi decreti violenti ed inutili emanati dal Governo. Vedevo e conoscevo sulla mia pelle la fragilità costituzionale ed istituzionale della scuola, ma non sino a questo punto. Non basta dire “mi fido della scienza” o come dice lei preside “siamo un’istituzione amministrativa” per violare la legge costituzionale, per mettere a repentaglio la vita di una persona. Non Basta! Essere esecutori di un processo, attuare un protocollo scritto da altri non ci mette in pace con la nostra coscienza, non è sufficiente per non ritenerci eticamente e materialmente responsabili delle ingiustizie che vengono commesse a causa di quelle leggi e norme. C’è un silenzio spettrale e complice che abbraccia anche le reazioni avverse post vaccino subite da tanti giovani, in nome della salute pubblica, del sapere scientifico, (forse del denaro?) ed innanzitutto dall’omertà degli adulti. Basterebbe citare “La banalità del male” di H. Arendt o “Se questo è un uomo” di P. Levi per mettere tutti voi con le spalle al muro, senza dover scomodare più puntualmente M. Foucault quando dice; “L'oggetto del potere sono i corpi degli individui e il corpo-specie della popolazione: i saperi del corpo e le scienze della popolazione costituiscono i due poli attorno a cui si costruisce il biopotere”.

Dal giorno 15 dicembre risulterò un docente sospendibile per il semplice fatto che non ho voluto piegarmi ad una sperimentazione globale-politico-sociale-sanitaria dagli esiti infausti, come le evidenze da mesi ci mostrano. Ho persino accettato l’infame tessera chiamata, non senza perfidia, disprezzo ed alienazione “green pass”. Ho accettato sperando che lo Stato si ravvedesse, che la magistratura agisse e che il governo si placasse, ma ho sbagliato. Come vede ho sbagliato anch’io, ebbene si! Ho sbagliato a dare fiducia a chi non la meritava già prima, o forse ho sbagliato a lasciarmi prendere ancora dalle mie ataviche paure di essere nell’errore, di non aver capito del tutto la situazione o semplicemente e più miseramente di perdere il lavoro e quindi il sostentamento. Ho sbagliato, ma mi sono ravveduto e vedo con chiarezza che il mondo che si prepara per mia figlia sarà, a causa dell’avidità e pavidità dei più anziani e in generale dei più, un mondo disumano ed invivibile ed io devo fare qualcosa per risvegliare le coscienze che mi sono prossime.

Io subisco una vera e propria epurazione, quella che gli Stati totalitari hanno attuato allo stesso modo nei decenni precedenti, iniziando come oggi, con l’eliminazione di docenti e medici non allineati (o come dicono gli americani gli “yes man”). Quello che mi accade non è giustificato da alcun dato scientifico e permesso da alcuna legge costituzionale, che in questa sede neppure cito, lo farò nelle sedi opportune, perché la finalità di questo scritto è, come detto, smuovere le coscienze, dare un possibilità, fermare questo sterminio democratico ed istituzionale, nonché umano operato non da una malattia ma, come sempre nella storia dalla Volontà di Potenza dell’uomo, con il beneplacito delle istituzioni tutte. Faccio appello all’uomo, “all’umano che è comune”, come ripetevano i miei professori in facoltà teologica, perché il resto è crollato come un castello di carte, fermiamo questo scempio.

Andrea Brancolini - Modena

Redazione Pressa
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La Pressa è un quotidiano on-line indipendente fondato da Cinzia Franchini, Gianni Galeotti e Giuseppe Leonelli. Propone approfondimenti, inchieste e commenti sulla situazione politica, ..   Continua >>


 
 
 
 

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