Da anni Lapressa.it offre una informazione libera e indipendente ai suoi lettori senza nessun tipo di contributo pubblico. La pubblicità dei privati copre parte dei costi, ma non è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge, e ci segue, di darci, se crede, un contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di
modenesi ed emiliano-romagnoli che ci leggono quotidianamente, è fondamentale.
Carceri sovraffollate e Polizia penitenziaria in deficit organico. Questi i motivi alla base della risoluzione con cui il consigliere regionale emiliano-romagnolo di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti, chiede alla giunta di 'intervenire nei confronti del ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per disporre un piano di nuove assunzioni di agenti di Polizia penitenziaria'.
Nel documento Foti rimarca, ricorrendo ai dati del ministero, come 'su 10 strutture carcerarie presenti in regione, otto siano sovraffollate', con una popolazione carceraria, aggiornata al 30 settembre 2017, 'di 3.514 detenuti, di cui 1.757 stranieri'. Solo la casa di reclusione di Castelfranco Emilia, in provincia di Modena, e il carcere di Forli' rispetterebbero i limiti di capienza.
In tutto, scrive il consigliere, sarebbero '690 i detenuti in eccesso: il carcere di Bologna registra un sovraffollamento del 156%, quello di Ferrara del 154, Parma del 124, mentre quello di Piacenza del 118%, con il record regionale di carcerati stranieri, pari al 73% del totale'.
Questo a fronte di una presenza di '1.736 agenti invece dei 2.391 che sarebbero richieste per l'Emilia-Romagna, con una copertura pari al 75%, con casi limite come quello del carcere di Piacenza', dove la Polizia penitenziaria 'e' sotto organico del 30%'. Per queste ragioni Foti chiede alla giunta di 'esprimere solidarieta' e gratitudine nei confronti degli agenti che quotidianamente mettono a rischio la propria incolumita'' e di 'intervenire nei confronti del governo per risolvere la situazione, anche con un provvedimento di natura legislativa'.
Sui problemi legati alle difficili condizioni delle carceri emiliano-romagnole torna anche, dopo l'aggressione avvenuta due giorni a Castelfranco Emilia di un addetto alla vigilanza da parte di 'un internato affetto da gravi problemi psichiatrici', il sindacato di Polizia Sappe, che denuncia 'un incremento di assegnazioni di soggetti con problemi di natura psichiatrica' e chiede 'l'immediato allontanamento del responsabile dell'aggressione'.
In una nota, il segretario generale aggiunto del sindacato Giovanni Battista Durante, e il segretario nazionale Francesco Campobasso, scrivono che 'la condotta violenta del detenuto e' l'ennesima dimostrazione del fallimento delle misure custodiali in atto, in primis quelle della vigilanza dinamica'.
Nella struttura di Castelfranco, tirano dritto i due, c'e' 'un'inopportuna promiscuita' tra detenuti e internati', dato che 'la Casa di reclusione ha due sezioni, una destinata agli internati e l'altra ai detenuti ammessi al regime della custodia attenuata per tossicodipendenti o alcoldipendenti'. Tuttavia, dal momento che i detenuti sono circa il 10% rispetto agli internati, 'di fatto gli internati vengono sistemati, violando la legge, nella sezione destinata ai detenuti'. Per questo il sindacato chiede all'Amministrazione penitenziaria di 'mettere in atto iniziative per risolvere questi problemi'.