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L'incontro politico alla Festa dell'Unità di Modena stasera era sulle 'Sfide della sostenibilità' con gli assessori comunale Anna Maria Vandelli e regionale Raffaele Donini, ma questa sera a Ponte Alto il dato politico da fotografare, al di là della scarsa partecipazione al dibattito, è stato l'incontro tra i richettiani doc modenesi. Matteo Richetti, abbronzato e dimagrito, l'assessore Ludovica Ferrari, il sindaco di Formigine Maria Costi, l'assessore formiginese Simona Sarracino, la collega sassolese Giulia Pigoni, l'imprenditore fedelissimo richettiano Emanuele Orsini e l'ex segretario provinciale Paolo Negro.
Un vertice che non è passato inosservato ai vertici provinciali del Pd e in particolare al segretario provinciale Davide Fava.
In un clima di smobilitazione e crisi profonda del Pd nazionale, ma anche modenese, è infatti impossibile non sottolineare il mancato invito alla festa di Modena del senatore Matteo Richetti, storico numero 2 di Matteo Renzi e attuale leader della corrente Harambee.
Nel programma politico della festa infatti il grande assente è proprio Richetti. I vertici modenesi Dem hanno chiamato ai dibattiti tutti i parlamentari ed ex parlamentari, ma non il senatore di Fiorano.
Alla Festa di Ponte Alto partecipano i parlamenatri paracadutati Piero Fassino (11 settembre) e Beatrice Lorenzin (12 settembre). i parlamentari modenesi doc come Edoardo Patriarca (6 settembre) e Giuditta Pini (9 settembre), l'europarlamentare Cecile Kyenge (domenica scorsa con replica il 31 agosto), i parlamentari trombati come Claudio De Vincenti (4 settembre) e Stefano Vaccari (14 settembre), quelli che hanno tradito la ditta come Pierluigi Bersani (5 settembre), quelli che hanno fatto un passo indietro come Gianni Cuperlo (13 settembre) e quelli che non sono stati ricandidati come Davide Baruffi (sempre il 13 settembre).
Insomma, partecipano un po' tutti. Per non citare consiglieri regionali, comunali e figuranti vari. Tutti tranne Richetti.
Lui no. Che per una festa che si autodefinisce 'aperta' fa un po' sorridere.
Giuseppe Leonelli
Redazione Pressa
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