E' ovvio che i fari politici sono accesi principalmente su Pavullo e Finale Emilia dove oggi governa il centrodestra e dove in entrambi i casi si andrebbe al ballottaggio in mancanza di un vincitore con maggioranza assoluto al primo turno.
Per l'asse Lega-Fdi-Forza Italia il voto in montagna e nella Bassa rappresenta un banco di prova fondamentale dopo lo scivolone della sconfitta di Vignola, andata al voto anticipato dopo la promozione dell'ex sindaco Simone Pelloni in Regione. Il problema è che la coalizione al momento è tutt'altro che allineata e non vi è certezza nemmeno sulla ricandidatura dei sindaci uscenti. A Finale il sindaco Sandro Palazzi non ha ancora sciolto le riserve su una sua ricandidatura, ma la Lega appare a dir poco fredda sul suo nome con Forza Italia e Fratelli d'Italia che viceversa lo appoggerebbero, ovviamente davanti alla sua volontà (non scontata) di ripresentarsi. Scenario simile a Pavullo dove Luciano Biolchini non è amato dalla Lega della montagna, ma è ritenuto insostituibile da Forza Italia e Fratelli d'Italia che esprimono anche il vicesindaco (Daniele Iseppi). Il ragionamento del resto è chiaro: come è possibile scaricare a pochi mesi dal voto il sindaco con cui si è governato per 5 anni senza rinnegare di fatto il suo operato? Tutto questo al netto dei distinguo sulla posizione 'morbida' tenuta da Biolchini sulla chiusura del punto nascite di Pavullo.
E l'opposizione? Al momento a Pavullo il Pd locale sta lavorando per individuare il candidato migliore tra una rosa di candidati. In pole position l'ex consigliera regionale Luciana Serri (che non è pavullese doc ma che è già stata sindaco a Lama), ma nelle ultime settimane è emersa anche l'ipotesi concreta di un clamoroso ritorno dell'ex sindaco Romano Canovi, insieme a quella più fantasiosa che porterebbe all'ex sindaco di Sassuolo ed ex presidente della Provincia Graziano Pattuzzi. Tutto questo senza escludere il nome del segretario cittadino Pd, l'ex comandante della municipale di Modena Fabio Leonelli.
E a Finale Emilia? Nella Bassa la partita anche per l'opposizione appare più complicata. Nei mesi scorsi era emerso il nome di Massimo Tassinari, 60 anni, coordinatore Cgil Area Nord, ma dopo le dimissioni rassegnate lo scorso anno e l'uscita dalla giunta Palazzi, anche Fernanda Paganelli piace al Pd.
g.leo.


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