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'Il provvedimento di sequestro emesso ieri era stato già eseguito esattamente un anno fa, sempre a luglio e sempre ai danni di una ditta operante in Calabria. Nel 2023, dopo un mese di stop, il Tribunale del Riesame bocciò il sequestro, ma questa volta gli inquirenti hanno dalla loro la sentenza della Cassazione, in cui la Suprema Corte opera l'ennesima distinzione tra omologazione e approvazione, riconoscendo legittimità solo alle multe da apparecchi omologati. È evidente come, già un mese fa quando uscì la sentenza, si sarebbe arrivato allo stop'. A parlare sul caso-velox sono gli esponenti di Forza Italia Piergiulio Giacobazzi e Antonio Platis.
Già nel 2021, proprio il capogruppo Giacobazzi, presentò una dettagliata interrogazione, anche sulla base di una segnalazione dell’associazione “Ruote Libere” di Cinzia Franchini, per cercare di comprendere e chiarire l’effettiva taratura degli apparecchi autovelox.
'Nonostante queste avvisaglie – commentano gli azzurri Platis e Giacobazzi – prendiamo atto che i comuni di Modena e Formigine hanno preferito ‘tirare dritto’. Piccola, ma significativa curiosità: proprio nel giorno del sequestro degli autovelox, il Comune di Modena ha affidato la sostituzione all’azienda al centro della vicenda giudiziaria una manutenzione straordinaria. L'impianto posto all’uscita 6 della tangenziale era andato in blocco pochi giorni prima, esattamente il 06/07/2024. Per questo è stato richiesto l'intervento previsto dal contratto di manutenzione alla Sicursat srl. La ditta, visto il guasto fisico, ha chiesto al Comune 1.189,50 euro per sostituire l’hard-disk. Durante questo intervento, i tecnici della ditta hanno rilevato che erano danneggiati anche i banchi di memoria RAM. Così il Comune di Modena si è affrettato, proprio ieri, a impegnare altri 1.024,80 euro per rimettere in piena funzione l’impianto oggetto di possibile sequestro'.
Redazione Pressa
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