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“In questi giorni è ricominciata la scuola, purtroppo ancora una volta in modalità a distanza. Considerando il pericolo di una terza ondata comprendiamo la decisione del Governo su un rientro graduale per garantire maggiore sicurezza, ma allo stesso tempo capiamo anche le manifestazioni delle studentesse e degli studenti e non possiamo nasconderci tanti dubbi soprattutto riguardo le prospettive future della scuola italiana. Si sta lavorando a una soluzione per l'abbandono scolastico di fronte al rischio che 34mila studenti lascino per sempre le aule? Si stanno pensando soluzioni al ritardo formativo che centinaia di migliaia di studenti rischiano di accumulare a causa della DaD? E come sarà il ritorno alla agognata normalità? Quella in cui ogni anno, comunque, il 14% degli studenti abbandona prima del diploma?'.
Dubbi e domande elencate nell'intervento dei Giovani Democratici, all'indomani e a commento della manifestazione che ieri ha visto protagonisti studenti e docenti delle scuole superiori davanti all'istituto Fermi di Modena
'Riteniamo sia necessario uscire da questo difficile periodo gettando le basi di un sistema scolastico migliore, che superi le storture delle riforme precedenti, dimostrando di avere imparato le lezioni che Covid e DaD ci hanno insegnato. Programmi, metodi didattici, ordinamenti, struttura amministrativa e orientamento post diploma: sono cose che potrebbero essere rivoluzionate domani senza richiedere ingenti investimenti. È certamente positiva la proposta del Partito democratico di aumentare i fondi all'istruzione dal 2 al 5%, ma serve anche che una quota molto maggiore dei fondi di Next Generation EU venga riservata ai giovani, all’istruzione e alla formazione lavorativa e quindi al futuro del nostro Paese. Le risposte che sapremo dare a tutte queste domande determineranno il futuro della nostra scuola. La voce dei giovani studenti e studentesse delle superiori che abbiamo raccolto è chiarissima: si vuole il rientro in presenza, perché la scuola è non solo un ambiente di studio, ma anche un luogo fondamentale per la crescita personale e sociale. Chiediamo quindi al nostro Governo di dare risposte concrete nel breve e nel lungo periodo, perché la scuola e la sua organizzazione devono essere una priorità”.
Redazione Pressa
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